“La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a condannare la piaga delle morti sul lavoro in occasione della 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti. Nei primi otto mesi dell’anno, stando ai dati Inail, sono state denunciate 657 vittime sul luogo di lavoro o in itinere. “L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori”, dice il capo dello Stato. “Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure“.

“Purtroppo continuiamo a contare tre morti al giorno sul lavoro e oltre 2.000 infortuni, come nel 2008″, anno in cui è stato emanato il Testo Unico sulla sicurezza dei lavoratori, è il grido d’allarme del presidente dell’Anmil Zoello Forni. “L’incidente di Brandizzo ha riacceso l’attenzione sui media e dell’opinione pubblica sulle morti sul lavoro, di cui spesso si parla solo nelle occasioni più eclatanti. Sotto i nostri occhi si consuma invece quotidianamente una strage silenziosa”. Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra sui social scrive: “Sono circa 700 i lavoratori che hanno perso la vita nei luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno. Un fatto indegno. Bisogna investire di più su prevenzione, formazione, assumere più ispettori, rafforzare controlli e sanzioni, istituire un rating sociale per le imprese”.

Il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone all’evento dell’Anmil ha detto che “siamo tutti responsabili: governo, istituzioni, rappresentanti delle parti sociali, le associazioni”. E ha ricordato che l’Ispettorato nazionale per la sicurezza sul lavoro ha assunto “800 nuovi ispettori”, sottolineando l’importanza della “mappatura del rischio” per prevenire gli incidenti anche “con una rete di controlli che sia sempre più efficace”. Solo due settimane fa ha fatto molto discutere una bozza scritta dallo stesso ministero stando alla quale le ore di formazione dovrebbero calare da 16 a 10 per i settori ad alto rischio come l’edilizia, il metalmeccanico, il chimico e il tessile.

Il ministero ha fatto sapere che oggi parte la campagna informativa con spot Tv e radio sull’estensione della tutela assicurativa all’interno delle scuole. Lo spot rimanda ai siti istituzionali per i dettagli delle misure predisposte dal Decreto Lavoro – che non sono piaciute per niente alle associazioni degli studenti – e per restare aggiornati sulle disposizioni attuative, oltre che sulle iniziative proposte per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo Stato “si fa carico di mettere in protezione le giovani generazioni e chi le forma, sollevando le famiglie dell’impegno economico sostenuto annualmente. A copertura della misura sono stati destinati 17,3 milioni di euro per l’anno scolastico 2023/2024”.

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