Attualità

I bambini si riprendono gli spazi pubblici e diventano i protagonisti del cambiamento: così si riqualificano le aree intorno alle scuole

Qui i dettagli, le dichiarazioni di Francesca Vecchioni (figlia del noto cantautore), di Retake, Fater e l'amministrazione del settimo municipio di Milano. Inoltre il risultato di una ricerca condotta per l'occasione: "1 italiano su 2 è vittima di discriminazioni"

di Paolo Aruffo

Immaginate di riuscire a riqualificare il parco dietro la scuola di vostro figlio (o di vostro nipote, fratello o chi volete): panchine verniciate come nuove, colorati giochi a terra, una casetta di book-sharing, un’altra per gli insetti e tanto, tanto altro. È quello che è accaduto ieri 7 ottobre presso il Parco Martinetti di Milano, in zona San Siro. Nell’ambito del progetto “Scendiamo in piazza – gli spazi del cuore”, promosso da Ace (marchio di Fater) insieme a Retake e in collaborazione con l’agenzia educativa La Fabbrica. Numerosi i bambini che hanno preso parte all’evento, anticipato il giorno precedente da un laboratorio di Retake, nella classe della scuola secondaria di primo grado che ha vinto il contest che consisteva nell’elaborare un progetto di riqualificazione urbana di un’area adiacente alla propria scuola.

“Questo è il secondo di quattro eventi nazionali ‘Gli spazi del cuore’ – afferma Alejandra Alfaro Alfieri, responsabile delle città Retake -. Roma ha aperto le danze, ora Milano e poi continueremo con Pescara e Palermo. Entrare nelle scuole per noi è fondamentale, significa educare i cittadini del domani. È stato meraviglioso vedere come i ragazzi si sono divertiti e hanno imparato tanto. Abbiamo parlato con loro di ambiente, di beni comuni e dell’importanza di curare gli spazi pubblici. Il riscontro è stato incredibile sia da parte degli alunni sia delle maestre, che si sono adoperate in prima persona per raggiungere insieme questo obiettivo. Il nostro intento è quello di continuare con sempre più progetti e sempre più eventi, in tutta Italia”. Contestualmente è stata portata avanti “ACE formula Anti-Odio”, campagna di comunicazione che racconta episodi reali di discriminazione vissuti da alcuni ragazzi in tema di omofobia, body shaming, razzismo e antisemitismo, realizzata con la consulenza di Diversity Lab, la fondazione guidata da Francesca Vecchioni, figlia del noto cantautore.

“Io presiedo la fondazione Diversity che da quasi 15 anni lavora sulle tematiche dell’inclusione: con le aziende, nei media, con i brand. Oggi siamo qui perché – in virtù della nostra collaborazione con Fater insieme ad associazioni come Retake – supportiamo la parte relativa all’inclusione sociale. Con i nostri laboratori cerchiamo di tirare fuori con le ragazze e i ragazzi le soluzioni che sono effettivamente il valore della diversità e mostrare loro quanto questo sia importante”, ha raccontato Vecchioni a FQMagazine, al termine dell’evento. C’è chi ha scritto, in alcuni scritti anonimi, di essersi sentita diversa perché l’unica a portare il velo a scuola chi, invece, perché aveva dei tratti somatici diversi dai compagni italiani. Bambine e bambini di etnie e culture diverse che si sono incontrati per costruire insieme qualcosa di positivo ed unico.

La ricerca: 1 italiano su 2 è vittima di discriminazioni. Oltre il 70% dichiara che il maggior numero di discriminazioni avvengono in un luogo preciso: ecco qual è

“Siamo partiti dal nostro Purpose, dallo scopo che ci siamo dati come brand ACE che è quello di dare un contributo positivo nelle comunità in cui operiamo, partendo da quello che facciamo meglio che è pulire. Noi lo chiamiamo ‘il pulito che unisce’. Perché c’è molto da fare per prenderci cura della nostra casa comune, il nostro Paese, facendo pulizia delle tante discriminazioni che ancora ci affliggono. Voglio ringraziare i nostri partner, Retake, Diversity Lab e DLVBBDO che ci hanno guidato nel costruire un’iniziativa che spero chiami ognuno di noi a fare qualcosa di concreto per rimuovere lo sporco più ostinato che è quell’odio e quella paura per il diverso che vogliamo far scomparire dai muri e dalle piazze delle nostre città”, la dichiarazione di Antonio Fazzari, general manager di Fater. Secondo una ricerca condotta da Ace – Fater, infatti, 1 italiano su 2 è vittima di discriminazioni, il 77% ha assistito ad almeno un episodio e il 50% non ha reagito. Oltre il 70% degli intervistati dichiara che il maggior numero di discriminazioni avvengono a scuola.

Presente anche l’Amministrazione, nella persona di Manuel Sciurba, vicepresidente del Municipio 7 e Ass. alla cultura e ai parchi, il quale ha affermato: “Siamo sempre lieti di supportare iniziative come queste, per cercare di dare tutti gli strumenti possibili e la motivazione morale ai cittadini che si impegnano in prima persona. Ci sono state rivolte una serie di istanze che sono state formulate dai ragazzi della scuola, che riguardavano le condizioni di alcune forniture del parco. Abbiamo preso nota e ci siamo attivati per inoltrarle a chi di competenza. Il valore della partecipazione è generativo, essa non si limita a decidere insieme come ‘dividere la torta’ ma offre la possibilità di renderla più grande. Oggi ho voluto trasmettere questo messaggio ai ragazzi, abbiamo una grande responsabilità”. Insomma, il racconto di un progetto virtuoso che ci fa sperare in un domani migliore. Davvero.

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