Un poliziotto egiziano ha attaccato un gruppo di turisti israeliani nel parco archeologico di Alessandria d’Egitto. L’uomo ha aperto il fuoco “a caso” uccidendone due. Nell’attacco sarebbe stato ucciso anche un egiziano, mentre una quarta persona è rimasta ferita. L’attacco è avvenuto nella zona del santuario Aumd al-Sawari nella zona di El Manshiyya. L’agente, che fa parte dei servizi di sicurezza della zona, è stato arrestato ed è ora trattenuto dalle autorità di polizia che si stanno occupando delle indagini, riferisce l’emittente egiziana Extra News citando una fonte della sicurezza.
La notizia è poi stata confermata dal ministero degli Esteri israeliano spiegando che c’è anche “un ferito israeliano in condizioni moderate”. Il ministero e l’ambasciata al Cairo “stanno collaborando con il Consiglio di sicurezza nazionale, l’ufficio del Primo ministro e l’Idf – si legge in una nota – nei confronti delle autorità egiziane al fine di rimpatriare i cittadini israeliani in Israele il prima possibile”.
Il generale di brigata Khaled Okasha, direttore del Centro egiziano per gli studi e le riflessioni strategiche, ha sostenuto che il poliziotto che ha sparato sugli israeliani “forse ha percepito una minaccia per la vita dei turisti presenti nell’area” e “la sua valutazione della situazione di sicurezza intorno al luogo dell’incidente potrebbe essere stata sbagliata in quel momento, motivo per cui è stata necessaria l’arma da fuoco”, scrive il sito del quotidiano egiziano El Shouk sintetizzando dichiarazioni fatte dal militare in un’intervista telefonica con il canale satellitare Extra News. Okasha ha “sottolineato che le vere ragioni e i dettagli precisi dell’incidente saranno rivelati dalle autorità investigative”.