Il nome del vicepresidente della giunta regionale della Liguria Alessandro Piana emerge dalle carte giudiziarie di un’inchiesta della Procura di Genova su festini vip a base di escort e cocaina. Piana, esponente della Lega, al momento non risulta indagato né coinvolto nel consumo di droga: il suo nome è segnalato nelle carte giudiziarie come uno dei beneficiari delle prestazioni sessuali, avvenute in alcuni appartamenti privati nelle zone più esclusive della città. Nelle carte dell’inchiesta che sta facendo tremare la Genova bene, emerge un altro nome eccellente, quello del notaio Piero Biglia di Saronno, professionista con incarichi pubblici e trasversale alla politica locale, in passato vicino al centrosinistra, negli ultimi anni legato al mondo della Lega e della maggioranza di centrodestra al governo a Genova e in Liguria. Nemmeno Biglia di Saronno è indagato.
L’inchiesta della Procura di Genova si concentra sui festini organizzati da due personaggi, l’architetto Alessandro Cristilli e l’imprenditore e albergatore Christian Rosolani, arrestati dopo un provvedimento del giudice per le indagini preliminari Riccardo Ghio. Gli organizzatori pagavano le escort ai loro ospiti. Secondo gli inquirenti sarebbe stato Cristilli a pagare le prestazioni sessuali: “Favoriva l’attività di prostituzione di Valentina Conti e Jessica Nikolic – si legge in uno dei capi di imputazione – che remunerava corrispondendo a ciascuna di loro il compenso di euro 400, intermediando in favore di Piero Biglia di Saronno e Alessandro Piana presso la sua abitazione di via Montefasce”.
Quanto a Rosolani: “La sua villa con piscina, sita nel quartiere di Quarto, in Viale Quartara – scrivono i magistrati – era un luogo molto noto tra i frequentatori della movida notturna genovese. Si sapeva che era possibile, in particolare per giovani ragazze, reperire agevolmente cocaina. Un riscontro a quanto appena detto è offerto dagli interventi delle forze dell’ordine e del personale del 118 presso la villa del Rosolani, dove era stata segnalata la presenza di giovani ragazze trovate, nella via pubblica, in stato confusionale e di alterazione da stupefacenti“. Un terzo personaggio, Emanuele Merlini, è accusato di essere l’intermediario per il reperimento di cocaina a clienti vip. Le ragazze che partecipavano alle feste venivano definite nelle telefonate le “Cristilline”. In un’intercettazione l’architetto Cristilli si vanta con un amico di aver messo in piedi un “sistema pazzesco”, tanto che l’interlocutore, in modo ironico, gli suggerisce di organizzare “feste per Berlusconi”.
Gli accertamenti erano partiti da un’attività investigativa che aveva coinvolto, Jessica Nikolic, per lo sfruttamento di un giro di prostituzione in appartamenti nel centro di Genova. Nikolic, ritenuta procacciatrice di ragazze da portare ai festini, interrogata dai magistrati ha raccontato dei festini organizzati dal duo Cristilli-Rosolani, con vassoi pieni di cocaina a disposizione dei partecipanti e giochi erotici, una sorta di obbligo-verità, che finivano con spogliarelli o prestazioni sessuali. Gli inquirenti hanno anche trovato video delle feste, con donne vestite da crocerossine e bustine di polvere bianca. In alcuni casi, secondo gli investigatori, Nikolic avrebbe poi ricattato alcune delle donne che si prostituivano così come alcuni clienti.
Nikolic, insieme a un’altra escort, Valentina Conti, è individuata dai poliziotti della squadra mobile, coordinati dal pm Arianna Ciavattini, come l’escort al festino a cui avrebbero partecipato il vicepresidente della giunta regionale Piana e il notaio Biglia di Saronno, il primo marzo del 2022. “La serata del primo marzo 2022 – si legge nell’ordinanza firmata dal giudice Ghio – , iniziata nell’abitazione di Cristilli, in Genova via Monte Fasce, e proseguita nella villa del Rosolani, avrebbe visto la partecipazione, come ospiti, del not. genovese Piero Biglia Di Saronno e del vicepresidente della regione Liguria Alessandro Piana, e come prostitute di Jessica Nikolic e Valentina Conti”. Un fatto che gli inquirenti ritengono dimostrato dall’interrogatorio di Nikolic, da un’intercettazione telefonica e una ambientale. “Anche l’esame del tabulato telefonico di Cristilli – proseguono gli investigatori – confermava i contatti col notaio Biglia e che, nel corso della serata, le celle telefoniche del cellulare di quest’ultimo agganciavano i ponti compatibili con l’abitazione di Cristilli; non sono emersi invece analoghi contatti telefonici tra l’indagato e Piana Alessandro, benchè non possano escludersi altri modi di comunicazione, come Whatsapp“.
Da parte sua il vicepresidente Piana nega di essere “mai andato con prostitute“, dice di non conoscere “il contesto, né queste persone” e assicura di non avere idea “di come ci sia finito il mio nome lì dentro”. “Non ho idea di cosa si tratti – spiega all’Ansa – Dico solo che in vita mia non ho mai fatto festini né preso droghe, leggere o pesanti che siano”. “Sono completamente estraneo alla vicenda – ribadisce l’assessore ligure -, ho una famiglia per bene che mi ha insegnato cose sane e serie. Ho anche un figlio che sto educando molto bene e queste cose le voglio chiarire. Pensavo all’inizio a uno scherzo di pessimo gusto ma ora mi sto innervosendo. Se un domani mi dicono anche peggio cosa devo fare io? Essere condannato dall’opinione pubblica e poi aspettare uno o due anni per essere riabilitato? Non funziona cosi il mondo. Sono seriamente arrabbiato”. In una dichiarazione all’agenzia Dire si sfoga, paragonandosi anche a Enzo Tortora: “Non sono indagato, non mi devo giustificare, non devo chiedermi con chi ho condiviso un aperitivo perché le cose che dicono di me non le ho mai fatte – afferma – Mi state chiamando in mille: giornalisti, amici. Tanto l’opinione pubblica mi ha già condannato, mi considera un drogato e un puttaniere. Ma non voglio fare la fine di Enzo Tortora: vengo a Genova e chiarisco. Non so chi faccia le indagini e che cosa c’entri io, questo sistema mi fa sempre più schifo”.
Il presidente Giovanni Toti lo difende, sottolineando che il suo vice non è indagato. “Piana è una persona seria, non ho alcun motivo per dubitare delle sue parole. Va comunque sottolineato che l’indagine non riguarda in alcun modo né l’Ente Regione Liguria né alcuna attività istituzionale. Attendiamo di conoscere gli sviluppi della vicenda, rinnovando la piena fiducia nella magistratura, certi che Piana chiarirà quanto prima la propria posizione”