Dopo un rinvio di due giorni, alla fine il lancio è avvenuto con successo: il razzo Vega è decollato dal Centro spaziale della Guyana a Kourou. Il più piccolo dei lanciatori dell’Agenzia spaziale europea (Esa), costruito in Italia dalla Avio, ha correttamente trasportato e posizionato in orbita due satelliti per l’osservazione della Terra e altri dieci piccoli satelliti. Come ha riferito l’Esa, la partenza è avvenuta domenica 8 ottobre alle 22.36 ora locale, ovvero alle 3.36 ora italiana. Si tratta della 23esima missione per la famiglia Vega, la prima dal 2012, e del terzo e ultimo lancio europeo del 2023. Il decollo era inizialmente previsto per il 6 ottobre, ma è stato poi rinviato all’ultimo momento a causa di una “misura leggermente superiore alla soglia massima” durante il conto alla rovescia, come ha scritto in una nota Arianespace, la società che gestisce i lanci dalla base di Kourou.
Tra gli oggetti portati in orbita dal razzo c’è Theos-2 (Thailand Earth Observation System 2), un satellite ottico di osservazione della Terra ad altissima risoluzione: si tratta di un satellite thailandese sviluppato dalla Airbus Defence and Space. C’è poi Formosat-7r/triton, un satellite sperimentale, progettato e realizzato dall’Agenzia spaziale di Taiwan (TASA), che dovrà condurre osservazioni meteorologiche e scientifiche: è dotato di un sistema di riflettometria satellitare di navigazione globale (GNSS-R) in grado di raccogliere i segnali riflessi dalla superficie degli oceani e di usarli per calcolare la velocità del vento. In aggiunta, il razzo ha trasportato dieci carichi utili ausiliari, o cubesat, nanosatelliti finalizzati a missioni istituzionali e della Commissione Europea correttamente dispiegati grazie all’innovativo dispenser Small Spacecraft Mission Service (”SSMS”).
La missione VV23 si è conclusa in un’ora, 43 minuti e 58 secondi. Dopo esser decollato dalla rampa di lancio, il razzo ha volato alimentato dai primi tre stadi per circa 6 minuti prima che avvenisse la separazione del terzo stadio, Zefiro 9, dallo stadio superiore Avum. Quest’ultimo si è acceso due volte prima di rilasciare contemporaneamente i due satelliti principali, e poi altre due volte per separare dieci cubesat del carico ausiliario, malgrado tale separazione non sia stata ancora confermata per 2 di questi cubesat. Infine, una quinta accensione dell’Avum ha deorbitato lo stadio superiore.