Per spiegare l’attacco di Hamas in Israele di sabato 7 ottobre “corrono le ipotesi più diverse”. Ma per il professore della Luiss di Roma, Gregory Alegi, specializzato in temi militari e strategici, resta “il clamoroso fallimento israeliano nel prevenire la minaccia”. Tanto più che è “incredibile che l’intelligence non si sia accorta di nulla”. Alegi respinge le ricostruzioni secondo cui sarebbero intervenuti degli hacker: “Larga parte dell’apparato militare non si fida di Netanyahu, l’intelligence molto probabilmente non lavorava serenamente ed è stata ‘distratta’ dalle questioni di politica interna”.