“Stanno già rientrando da Israele i primi italiani con voli della compagnia aerea El Al” e stiamo facendo comunque di tutto per metterli in sicurezza“. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in diretta telefonica su Radio Rtl aggiorna sulla situazione dei cittadini italiani in Israele, a due giorni dall’inizio del conflitto. Il vicepremier ha ribadito che per il momento “non ci sono notizie negative” sui circa 18mila connazionali presenti sul territorio. In 250 si trovano in Israele temporaneamente, mentre altri 20 circa si trovano nella striscia di Gaza. Finora è stato difficile organizzare voli di rientro da Tel Aviv a Fiumicino, a seguito di un lungo elenco di collegamenti cancellati: domenica a Roma ne sono arrivati solamente due, operati entrambi dal vettore israeliano El Al.
“Non abbiamo notizie negative sui cittadini italiani che vivono in Israele, stiamo seguendo glie eventi minuto per minuto”, ha detto Tajani parlando a Rtl. La Farnesina è in contatto “con l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv, con il nostro Consolato a Gerusalemme, con la nostra Unità di Crisi al Ministero degli Esteri”. “Stiamo cercando di assistere tutti i nostri concittadini, stiamo cercando di aiutare a rimpatriare coloro che lo vogliono”, ha aggiunto il vicepremier intervenendo a 24Mattino su Radio 24. “Siamo impegnati 24 ore su 24 ad aiutarli, a seguirli, a rispondere alle loro richieste – ha aggiunto – La situazione non è facile, ma siamo impegnati al massimo”.
Tajani a Rtl 102.5 ha parlato anche dei militari italiani: “Ci sono oltre mille italiani sotto la bandiera delle Nazioni Unite” nella forza di interposizione dell’Unifil tra Israele e Libano che sono “portatori di pace”. Si tratta di “una situazione in totale evoluzione” e “al momento c’è qualche preoccupazione, ma non ci sono segnali di attacchi di massa come quelli lanciati da Hamas da Gaza”. Occorre comunque “tenere sotto controllo i rischi presenti” e “lavorare per disinnescare le micce”.
“Non bisogna sottovalutare nulla in questo momento” e “bisogna lavorare con la diplomazia“, ha aggiunto Tajani. Che ha parlato anche delle misure di sicurezza nel nostro Paese: “E’ stato innalzato il livello di guardia su tutti i potenziali obiettivi, dobbiamo difendere i cittadini di religione ebraica”, ha ribadito, ricordando anche che “l’attività di prevenzione è massima. Non bisogna mai abbassare la guardia, anzi, ma tutelare i nostri concittadini, tutti quelli che sono possibili obiettivi. Non dobbiamo drammatizzare, però sapere che è una situazione complicata“, ha concluso.