Per ora le reazioni più evidenti sui mercati internazionali allo scontro in atto in Israele riguardano petrolio e gas. Non sorprende vista la strategicità dell’area per il mercato degli idrocarburi. Il brent, greggio di riferimento per il mercato europeo, sale a Londra del 3,7% e si avvicina agli 88 dollari al barile, invertendo i cali degli ultimi giorni. Il gas sale di oltre il 15% sulla piazza di Amsterdam, superando i 44 euro al megawatt/ora. L’oro che, nonostante tutto, continua a riflettere in una qualche misura il grado di “paura” sui mercati, sale dell’1% a 1.850 dollari. Relativamente tranquilli i mercati azionari. Tokyo ha chiuso in discesa dello 0,2%, Hong Kong in leggero rialzo. Londra ha concluso la seduta invariata, Parigi in calo dello 0,5%, Francoforte dello 0,7%. A New York l’S&P500 arretra dello 0,1%. Bene i titoli della difesa. Leonardo ha guadagnato il 4,8%, Lockheed Martin l’8%%, Northrop Grumman il 10,8%, Rheinmetall il 7,1%.
Il dollaro, altro asset sicuro per eccellenza, guadagna lo 0,4% sull’euro. La borsa di Tel Aviv , dopo il tonfo di ieri quando ha chiuso con un calo del 6%, ha recuperato lo 0,9%. La Banca centrale d’Israele ha reso noto che venderà fino a 30 miliardi di dollari nell’ambito di un programma di sostegno ai mercati. Opererà nel mercato per attenuare la volatilità nel tasso di cambio dello shekel e fornire la liquidità necessaria. La valuta israeliana è scesa dell’1,8% a 3,9146 per dollaro, il valore più debole degli ultimi sette anni. Calo generalizzato per i rendimenti dei titoli di Stato, quello del Btp a 10 anni è sceso di 7 punti pase al 4,83%.
“Secondo le previsioni della Commissione europea la crescita dovrebbe raggiungere l’1,5% l’anno prossimo ma non dobbiamo dimenticare le grandi incertezze. Ovviamente, i recenti attacchi terroristici sono un nuovo esempio tragico di questa incertezze, ma anche un esempio della fragilità della scena internazionale”, ha detto stamane Nicolas Schmit commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, nel proprio intervento alla sessione pubblica del Consiglio Ue Occupazione, politica sociale, salute e consumatori, in corso a Lussemburgo. L’attacco ad Israele crea “una situazione di emergenza che rischia di far esplodere altre problematiche, per esempio per l’energia“, commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.