Carlo Bonomi fa apparentemente un passo indietro per provarne a fare due in avanti. E così piazza alla presidenza della Luiss una figura manageriale ampiamente riconosciuta come Luigi Gubitosi, ma soprattutto infarcisce il Cda di nomi molto noti, espressione di quella tipica rete di relazioni di potere, a partire da Giuliano Amato. Il presidente di Confindustria per ora resta fuori dal Cda della università romana ma non esclude di poterci rientrare – ieri sono stati nominati 9 su 11 esponenti – e soprattutto non esclude di aprire il contenzioso con il governo circa la normativa che esclude che dei non laureati, come nel suo caso, possano presiedere una università privata.

La definizione del Cda Luiss si è avuta nella mattina del 9 ottobre quando si è riunita l’assemblea dell’associazione ALuiss che da statuto è l’Ente promotore della università confindustriale. A governare l’Aluiss è Confindustria stessa che ne detiene la maggioranza assoluta e ieri l’assemblea dei soci ALuiss, capeggiata da Bonomi, ha prima definito il Cda della stessa associazione, poi provveduto alla nomina del CdA della Luiss Guido Carli indicando il presidente e il vicepresidente esecutivo.

Alla presidenza va dunque Luigi Gubitosi, già presidente Rai, poi amministratore di Telecom, da cui si è dimesso dopo i vari cambi di strategia e oggi vicepresidente di Confindustria per il digitale. Un nome interno, quindi, e una strada per allentare la tensione che era scaturita dalla prima intenzione di Bonomi, candidare sé stesso alla presidenza anche se non ni possesso di laurea.

Nel Cda entrano poi Giuliano Amato, nome illustre che non ha bisogno di presentazioni (e che in Luiss fa già parte del direttivo della School of Law presieduta da Paola Severino), Monica Maggioni, ex presidente Rai e oggi giornalista della televisione pubblica; Luigi Carbone, già capo di gabinetto del ministro dell’Economia Giovanni Tria nel primo governo Conte e subentrato all’allora dimissionario Roberto Garofoli, accusato di essere una “manina” che modificava gli stanziamenti deliberati dal ministero. Nella compagine entrano anche Andrea Zoppini, notissimo avvocato, già sottosegretario alla Giustizia nel governo Monti da cui si dimise in seguito a un avviso di garanzia e noto anche per la consulenza pagata molto profumatamente alle Ferrovie Sud-est l’azienda dei trasporti pugliesi di proprietà delle Ferrovie di stato. A completare il pacchetto ci sono anche Antonino Mattarella, nipote del presidente della Repubblica, e Paolo Magri, vicepresidente dell’Ispi e docente di Relazioni internazionali. A rappresentare l’ente di promozione ALuiss, come da statuto, entrano invece il presidente e la vicepresidente di quest’ultima, Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria delegato alle Rappresentanze regionali e Barbara Beltrame anche lei vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione.

Tutto interno all’associazione guidata da Carlo Bonomi, e a lui molto legato, il Cda della Aluiss di cui fanno parte Alvise Biffi di Confindustria Lombarda, il fidatissimo Giovanni Baroni presidente di Piccola industria, Vito Grassi nominato presidente, Cinzia Cinzia Cogliati, lecchese anche lei di Confindustria lombarda, Barbara Beltrame e Natale Mazzuca già presidente di Unindustria Calabria.

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