Icona della moda, grande passione per l’arte e una vena ironica di cui ha fatto, nel tempo, il suo tratto distintivo. Ospite di Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo, Amanda Lear si è lasciata andare a un racconto senza filtri, tra aneddoti, amori trascorsi e la capacità di “prendere la vita con leggerezza”. Un’intervista nella quale, l’attrice ha ripercorso la propria carriera: dagli incontri con Salvador Dalì e David Bowie a confessioni più intime. Sempre disinvolta e con la battuta pronta.
Proprio con il pittore surrealista e il cantautore britannico, l’84enne francese ha avuto due relazioni: “Salvador Dalì non era il mio genere di uomo, però aveva fascino. Mi raccontava i suoi periodi a Los Angeles e Hollywood. Io li ascoltavo e mi ha sedotta così: con racconti, gentilezza e cultura”, ha spiegato. Musa di Dalì, conduzione televisiva, sfilate in passerella. Ma nella vita di Amanda Lear c’è stato anche un percorso artistico come cantante, incoraggiato dall’autore di Heroes: “Fisicamente lui non era granché, ma aveva un fascino straordinario. È stato il primo a dirmi di avere una voce interessante e a pagarmi delle lezioni di canto”.
Durante la chiacchierata, spazio anche per parlare del rapporto dell’ex modella con la solitudine: “Quando arrivo a casa mi tolgo la maschera, mi strucco, sto con i miei gatti. Adoro gli animali, non mi hanno mai tradito, sto benissimo con loro e non mi sento mai sola – ha confessato –. Le ragazze si lamentano sempre di essere sole. È bello essere sola, ti vesti come vuoi, mangi quello che vuoi…”. E lo stesso, secondo lei, vale per le storie d’amore: “Trovo importante ognuno stia a casa propria. Ci incontriamo quando abbiamo voglia, ci divertiamo, usciamo. Poi lui torna a casa sua e io alla mia. Coabitare, vedere un uomo che si lava i denti al mattino è insopportabile”, ha proseguito.
Subito dopo, divertita, ha aggiunto: “Con il mio ultimo fidanzato mi alzavo prima di lui, mi davo una sistemata, mi mettevo un po’ di trucco e tornavo a dormire. E lui mi diceva: ‘Come sei bella la mattina’”. A quel punto, l’ultima domanda: “Sapremo mai chi sei tu?”, ha chiesto Toffanin. “Dovrei prima saperlo io”, la risposta di Lear, in tono ironico. Lo stesso con cui, poco dopo, ha lasciato lo studio con l’ultima battuta tra gli applausi e le risate del pubblico: “Devo andare perché ho una vita sessuale”.