Padre Ibrahim Faltas è un frate francescano egiziano noto in tutto il mondo per la sua instancabile opera nelle terre devastate dal conflitto tra israeliani e palestinesi. Eletto lo scorso anno vicario generale della Custodia di Terra Santa di Gerusalemme, il religioso, da 35 anni impegnato quotidianamente nel promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi, è stato viceparroco a Betlemme, parroco a Gerusalemme e responsabile dello Status Quo della Basilica della Natività. Nel 2002 venne sequestrato nell’assalto armato degli israeliani alla Chiesa della Natività di Betlemme dove, nel corso dei 39 giorni di occupazione, fece da mediatore tra le due parti in conflitto.
Intervistato da Alessandro Milan, nella trasmissione Uno, Nessuno, 100Milan (Radio24), padre Faltas ribadisceil suo dolore per le vittime sia israeliane, sia palestinesi e condanna fermamente il disinteresse perpetuato in questi anni dalla comunità internazionale, che invita a una presa di coscienza seria e definitiva per l’attuale situazione catastrofica: “In questo momento esistono solo violenza e vittime innocenti. È una situazione orribile, nessuno può immaginare cosa stiamo vivendo. Arrivano continuamente missili, hanno ucciso e ferito gravemente anche persone che conoscevo. Gaza – continua – è totalmente chiusa e assediata con più di 2 milioni di persone: non c’è acqua, non c’è cibo, non c’è elettricità, non fanno passare niente. Ci sono tante vittime innocenti, tra cui moltissimi bambini, da entrambi le parti. Noi abbiamo sempre detto che la comunità internazionale deve intervenire perché risolva il problema del conflitto mediorientale al più presto. Ma nonostante tutto, la situazione è sempre la stessa da anni”.
Il francescano, che ha vissuto in prima persona la Prima e la Seconda Intifada, ribadisce che non ha mai visto una violenza così feroce in Terra santa. E torna sull’indifferenza della comunità internazionale: “È inutile simpatizzare per l’una o l’altra parte in conflitto o mandare armi. La comunità internaizionale deve trovare una soluzione di pace. Il cuore del conflitto è Gerusalemme e la comunità internazionale deve ascoltare per una volta il Vaticano. Gerusalemme deve essere una città aperta a tutti, non si può continuare così da oltre 70 anni. Ora è arrivato il momento di risolvere questo problema”.
Padre Faltas ricorda le manifestazioni di protesta a cui hanno partecipato da gennaio in poi folle di ebrei israeliani contro il governo Netanyahu: “La politica israeliana ha influito sull’inasprimento del conflitto, basti pensare a tutto quello che ha fatto a Gerusalemme nell’aprile scorso quando la polizia di Israele ha fatto irruzione nella moschea di al-Aqsa. Tutto questo non ha fatto altro che incrementare l’odio“.
E alla domanda di Milan che gli chiede se possiamo definire tutti in modo concorde che Hamas sia un gruppo terroristico, il vicario dà una risposta scettica: “Non lo so. Dire una cosa del genere è difficile. Quello che dico io è che bisogna trovare una soluzione a questo conflitto. Basta guerra, basta morti. È inutile dire che Hamas è un’organizzazione terroristica, così come è inutile dire tante altre cose. È necessario che la comunità internazionale agisca con un intervento concreto”.