Roberto Napoletano, ex direttore de Il Sole 24 Ore (quotidiano controllato al 69% da Confindustria) e oggi alla guida del Quotidiano del Sud, è stato assolto in secondo grado per le presunte irregolarità nei conti del Gruppo editoriale nel periodo in cui era ai vertici. È stato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”. Lo ha deciso la seconda Corte d’Appello di Milano che ha quindi rigettato la richiesta con cui la Procura generale aveva proposto la conferma della sentenza di condanna a 2 anni e 6 mesi del Tribunale. I giudici hanno revocato tutte le statuizioni civili. Le motivazioni entro 90 giorni.
La condanna in primo grado è del 31 maggio 2022. Napoletano allora si era detto “sbalordito” per la sentenza annunciando l’appello. La vicenda riguarda lo scandalo delle delle copie digitali “gonfiate” quando Napoletano era direttore del giornale di Confindustria. Secondo l’accusa Napoletano aveva avuto un ruolo oltre che di direttore editoriale anche di “amministratore di fatto” nel periodo che va dal 23 marzo 2011 al 14 marzo 2017. Napoletano è l’unico dei co-imputati ad aver scelto il rito ordinari. L’ex amministratrice delegata Donatella Treu e l’ex presidente Benito Benedini hanno invece patteggiato la pena davanti al gup in sede di udienza preliminare. L’ex direttore ha sempre dichiarato di essere innocente. Nel 2021 si era visto annullare dalla Corte d’appello di Roma la sanzione di 280mila euro inflitta dalla Consob. Confindustria aveva ritirato la costituzione di parte civile.
“So che ho preso un giornale sull’orlo del baratro editoriale, gli atti del processo lo hanno dimostrato. Le due direzioni che mi avevano preceduto (Ferruccio De Bortoli e Gianni Riotta, ndr) hanno perso il 30% delle copie. L’inizio della storia è che noi in un anno ne abbiamo recuperate il 16% e la fine della storia è che nessuno, in questo processo, ha potuto mettere in discussione il primato digitale conseguito dalla mia direzione editoriale e dall’intera redazione”, ha affermato Napoletano, dopo la sentenza. “Giustizia è fatta dopo sei anni di ingiuste sofferenze per un’accusa totalmente infondata che è stata finalmente riconosciuta come tale e con una decisione che ci auguriamo sia definitiva. Sin dall’inizio di questa vicenda abbiamo fermamente sostenuto la correttezza delle condotte di Roberto Napoletano che ha sempre e soltanto esercitato il proprio ruolo di direttore editoriale del Sole 24 Ore nel suo modo appassionato e sempre rigoroso”, commenta Guido Carlo Alleva, legale di Roberto Napoletano.