Questa storia è in costante aggiornamento. L’ultimo aggiornamento dell’articolo è del 12/10/2023 alle 18.00
Nel massacro del kibbutz Kfar Aza, assaltato dai guerriglieri di Hamas sabato mattina, c’è una vicenda, che ha avuto ampia eco sulla stampa internazionale, ancora non chiarita del tutto. Oltre agli omicidi di circa 200 abitanti e la devastazione del villaggio, confermata da tutti gli inviati che hanno avuto accesso nel kibbutz, nel pomeriggio di martedì era emerso un dettaglio raccapricciante: alcuni dei bambini assassinati nell’assalto sarebbero stati “decapitati”, uno sfregio che al momento solo il The Jerusalem Post sostiene di aver potuto verificare in maniera indipendente. Mercoledì sera, come riportato da Ansa, il governo israeliano, in particolare il ministero della Difesa, ha confermato alla Cnn di aver trovato nel kibbutz di Kfar Aza i cadaveri di bambini e neonati “decapitati”, come ha riferito la corrispondente della all news americana da Gerusalemme. Giovedì sulla vicenda è tornata la stessa tv americana risentendo il governo israeliano, che ha fatto marcia indietro: “Un funzionario israeliano non ha confermato l’affermazione specifica secondo cui gli aggressori di Hamas avrebbero tagliato la testa ai bambini durante l’attacco”, si legge sul sito della CNN.
Poche ore dopo, però, lo stesso governo israeliano ha pubblicato sul proprio profilo ufficiale su X la foto di un bambino morto, con il volto oscurato, accompagnando il post con questo testo: “Questa è l’immagine più difficile che abbiamo mai pubblicato. Mentre la scriviamo stiamo tremando. Avevamo deciso di non pubblicarla, ma abbiamo bisogno che ognuno di voi lo sappia. Questo è accaduto”, è il testo che accompagna lo scatto che al momento solo il The Jerusalem Post sostiene di aver potuto verificare, localizzandone quindi a Kfar Aza nel giorno del massacro: “Possiamo confermare sulla base di foto verificate dei cadaveri la notizia di bambini bruciati e decapitati” nell’assalto al kibbutz, ha scritto il quotidiano israeliano sul proprio sito. Le foto, ha aggiunto, “sono state mostrate al segretario di Stato americano Anthony Blinken, durante la sua visita in Israele”. Dall’account ufficiale del primo ministro israeliano sono state postate altre due foto in cui ci sono corpi di bambini carbonizzati: “Ecco alcune delle foto che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha mostrato al Segretario di Stato americano Antony Blinken. Attenzione: Sono foto orribili di bambini uccisi e bruciati dai mostri di Hamas. Hamas è disumano. Hamas è come l’Isis”.
La storia è emersa in un servizio della reporter di I24News, network israeliano filo-governativo, che ha spiegato in diretta come la fonte fossero “i soldati” presenti sul posto. Lo spezzone del servizio è stato condiviso anche dal profilo ufficiale del governo israeliano su X, l’ex Twitter. Successivamente lo stesso network, ha pubblicato un’intervista al vice-comandante dell’Unit71 dell’Esercito Davidi Ben Zion, il quale parlava di bambini “chopped”, cioè “fatti a pezzi”. Le dichiarazioni sono avvenute nel corso dell’ispezione delle case del kibbutz da parte dell’Idf, alle prese con la bonifica della zona dopo aver neutralizzato i miliziani di Hamas che lo avevano assaltato. Come raccontato da The Grayzone, sito d’inchiesta statunitense, in una lunga inchiesta, Ben Zion è un “leader del Consiglio regionale di Shomron di 35 insediamenti illegali della Cisgiordania, che quest’anno ha chiesto che il villaggio palestinese di Huwara venga ‘spazzato via’” e in diverse occasioni “ha utilizzato i suoi account sui social media per invocare ripetutamente crimini di guerra e la ‘deportazione delle masse'” palestinesi.
L’Esercito ha autorizzato diversi giornalisti e testate internazionali a seguire le operazioni. Le dichiarazioni di Ben Zion sono state riportate anche dalla BBC: “Alcune delle vittime, ha detto, erano decapitate”. Non si specifica nell’articolo comparso sul sito dell’autorevole testata britannica se si trattasse di bambini o meno. Anche The Independent ha riportato le sue parole: “Quando è arrivata Hamas qui ha tagliato la testa a donne e bambini”. Il quotidiano inglese ha specificato di non aver visto “prove delle sue dichiarazioni”. I corpi – si sottolinea – “sono nascosti, quindi è impossibile verificare, ma è chiaro che molto sangue è stato versato nel villaggio vicino al confine con Gaza”.
Le parole di Ben Zion sono state riportate anche da The Guardian. In un reel su Instagram, l’inviato della Cnn ha parlato di “uomini, donne, bambini con le mani legate, giustiziati, con la testa tagliata”. Sul sito della tv statunitense, in un lungo articolo firmato da più giornalisti, si parla invece di abitanti “brutalmente massacrati secondo il modo di agire dell’Isis” e si specifica che la Cnn “non ha potuto verificare in modo indipendente i resoconti dell’Idf sui bambini uccisi nell’attacco”. Nel servizio tv confezionato, invece, vengono riportate le dichiarazioni del generale sulle “teste tagliate alle persone”.
Il dettaglio dei bambini decapitati non è riportato invece negli articoli dei due inviati di Washington Post e di Haaretz, nei quali si parla rispettivamente di “scene da un massacro” e di “macellazione”. Scene che sono raccontate anche da video e foto riportate nelle chat Telegram delle prime squadre arrivate sul posto, nelle quali si vedono passeggini da auto insanguinati. Martedì sera, l’agenzia di stampa turca Anadolu ha contattato telefonicamente un portavoce dell’Esercito israeliano che ha però affermato: “Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo dettagli o conferme al riguardo”.
La presa di posizione arriva dopo che diversi media presenti nel kibbutz avevano sollevato dubbi o comunque sottolineato di non aver potuto verificare quanto avevano raccontato alcuni soldati. Il giornalista e fotografo israeliano di +972 Magazine Oren Ziv ha scritto su X: “Ricevo molte domande sulle notizie sui ‘bambini decapitati da Hamas’ che sono state pubblicate dopo il tour mediatico nel villaggio. Durante il tour non abbiamo visto alcuna prova di ciò, né il portavoce dell’esercito o i comandanti inoltre ha menzionato tali fatti”. Ziv ha poi proseguito: “Durante il giro, i giornalisti hanno potuto parlare con le centinaia di soldati sul posto, senza la supervisione del team di portavoce dell’esercito. La giornalista di I24 ha detto di averlo sentito ‘dai soldati’. I soldati con cui ho parlato ieri a Kfar Aza non hanno menzionato ‘bambini decapitati’. Il portavoce dell’esercito ha dichiarato: ‘Non possiamo confermare a questo punto… siamo consapevoli degli atti atroci di cui Hamas è capace’. Ciò non significa che non siano stati commessi crimini di guerra. La scena a Kfar Aza era orribile, con dozzine di corpi di israeliani assassinati nelle loro case”. Ha poi concluso: “Purtroppo, Israele ora utilizzerà queste false affermazioni per intensificare il bombardamento di Gaza, e per giustificare lì i suoi crimini di guerra”.
Anche il giornalista francese Samuel Forey ha spiegato su X: “Ieri ero a Kfar Aza. Nessuno mi ha parlato di decapitazioni, tanto meno di bambini decapitati, tanto meno di 40 bambini decapitati. Ho contattato due soccorritori (che desiderano rimanere anonimi, poiché l’argomento è delicato), che hanno raccolto diversi cadaveri. Entrambi affermano di non aver assistito a tali abusi, senza dire che non sono esistiti”. E ha poi aggiunto: “Non sto minimizzando le atrocità commesse dai combattenti di Hamas. Le ho documentate. Volevo chiarire che non posso verificare queste decapitazioni di bambini. In futuro avremo ulteriori dettagli. Ho seguito guerre, massacri e un genocidio, quello degli Yazidi. Ciò che ho visto ieri a Kfar Aza è stato terribile. E mi rendo conto ogni giorno della portata della tragedia, che cerco di documentare nel modo più preciso possibile”.