One man show di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, coordinatore di Alternativa Popolare e patron dell’Università Niccolò Cusano Campus, nella sua trasmissione L’imprenditore e gli altri, che si tiene ogni lunedì in prima serata su Cusano Italia Tv.
Si dibatte del conflitto tra Israele e Palestina ma la discussione coinvolge così intensamente Bandecchi che a un certo punto dismette i panni di moderatore e di anfitrione e si lancia in un monologo pro Israele.
“Ma secondo voi – esordisce il primo cittadino di Terni, tacciando di buonismo i suoi ospiti – uno ti spara 5mila missili in bocca, rapisce 150 persone, ammazza, violenta e tutto e Israele deve pure chiedere scusa? E dai, su. Non è che voglio fare il guerrafondaio, ma se Israele restasse con le mani in tasca, verrebbe spazzata via. Capisco la paura della terza guerra mondiale, però qui bisogna smetterla di avere paura. Devono essere anche gli altri ad aver paura”.
Uno degli ospiti, il generale ed ex deputato Domenico Rossi, tenta invano di completare il suo intervento, ma viene ripetutamente interrotto dal conduttore. Quando finalmente riesce ad avere la parola, spiega che una delle soluzioni è l’eliminazione della capacità operativa di Hamas.
E Bandecchi lo interrompe nuovamente: “L’unica soluzione è che Israele occupi la striscia di Gaza. Ma così si arrabbieranno tutti, compreso l’Iran, e domani mattina scoppierà la terza guerra mondiale, perché una reazione diversa da questa oggi purtroppo non c’è”.
Dissente il rettore dell’Unicampus, Fabio Fortuna, che esclude l’ipotesi di un conflitto mondiale e Bandecchi replica dicendo il contrario di quello che aveva preconizzato due secondi prima: “Infatti se Israele occupa la striscia di Gaza, tornano tutti mansueti e zitti. Solo noi italiani siamo così cretini da andare a comprare dagli algerini il gas e il petrolio pensando che siano persone sagge”.
Tenta di prendere la parola il giornalista dell’Unità Umberto De Giovannangeli ma anche quest’ospite viene fermato: “Le voglio prima dire una cosa io. Ho difeso i palestinesi in Libano nel massacro di Sabra e Shatila, poi nell’86 mi sono beccato l’attentato a Fiumicino. Quindi a me ‘sta gente comincia a stare un po’ antipatica, perché prima pensavo che fossero solo sofferenti, invece ora penso che siano proprio cretini“.
Insorge Giampiero Gramaglia, direttore della Scuola di giornalismo di Urbino, che si rende protagonista di un serrato ping pong col padrone di casa: “Mi perdoni, ma vorrei mettere agli atti il mio disaccordo con questa sua analisi“.
“Fa molto bene a metterlo agli atti – ribatte Bandecchi – perché il mondo si divide in due, c’è chi la pensa in un modo e chi in un altro”.
“No – replica Gramaglia – il mondo per fortuna è molto più variegato, presidente. Ci sono molti modi di pensarla, non solo due. E comunque il mio non collima col suo”.
“Mi fa piacere – risponde piccato Bandecchi – Ma se io oggi stessi in Israele, avrei un fucile in mano ed entrerei a Gaza. Mi dispiace ma non è che tutti la devono pensare come me, ma io la penso come mi pare“.
“Certo, e i suoi interlocutori hanno il diritto di pensarla diversamente”, rilancia il giornalista.
“La stessa identica cosa che diceva Pertini“, controbatte Bandecchi.
“Lo diceva ancor prima Voltaire“, ribatte Gramaglia.
“Ok, ma io continuerò ad avere la mia idea – ribadisce Bandecchi – È scritto sulla Bibbia: occhio per occhio, dente per dente. Lo pensano anche i musulmani“.
“Cita l’Antico Testamento – commenta Gramaglia – Noi in realtà siamo passati al Nuovo Testamento“.
“Io no – replica Bandecchi – Sono rimasto fermo al vecchio, mi piace di più e lo trovo più affascinante”.
Ma non è finita, perché Bandecchi successivamente ha una querelle animata con De Giovannangeli, che contesta la ricetta sbandierata dal sindaco di Terni sulla risoluzione del conflitto.
E Bandecchi regala un’altra perla: “Fino a oggi la soluzione finale estrema è toccata solo agli israeliani, cioè agli ebrei. I palestinesi non l’hanno ancora vista“.
“Appunto – ribattte il giornalista – Mica penserà che si possa buttare una bomba nucleare tattica?”.
“No, ma quale bomba nucleare – risponde Bandecchi – Se io stanotte entro nella sua casa e la prendo a bastonate, lei mi tira una bomba nucleare tattica oppure vuole che io rientro a casa sua e le dia altre bastonate? Mi faccia capire”.
“Ma che vuol dire?”, chiede raggelato De Giovannangeli.
“Quello che ho detto – ribatte Bandecchi con espressione sardonica – Io sono vecchio quanto lei. Se lei entra a casa mia e mi dà una dose di bastonate, io voglio un bastone per restituirgliele“.