Gli stipendi calano, i profitti delle aziende salgono e spingono l’inflazione. Per chi non lo avesse ancora capito, dopo innumerevoli indagini, arriva un “reminder” dell’Istat. Dallo studio diffuso oggi emerge che nel 2022 il reddito delle famiglie è salito in valore nominale del 5,5% ma è sceso in valori reali (ossia tenendo conto dell’aumento dei prezzi) dell’1,6%. Poiché per fare la spesa (e comprare qualsiasi altra cosa) si deve spendere di più, la quota dei redditi che si mettono da parte scende. La propensione al risparmio delle famiglie è così scesa dal 13,8% del 2021 all’8% del 2022, riportandosi ai livelli del periodo antecedente la crisi. Con l’esaurirsi delle misure straordinarie attivate per fronteggiare la crisi pandemica, scrive l’Istat, l’impatto delle operazioni di redistribuzione sul reddito delle famiglie sta progressivamente tornando ai livelli pre-crisi.
Nel 2022, il saldo degli interventi redistributivi ha sottratto alle famiglie 100,9 miliardi di euro, 13 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Le imposte correnti hanno registrato un aumento di 4,4 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2021): la crescita del 4% dell’Irpef è stata in parte compensata dalla flessione delle ritenute sui redditi da capitale e sul risparmio gestito (-40,1%). I contributi sociali versati dalle famiglie sono cresciuti nel complesso di 16,7 miliardi di euro (+5,9%). Semplificando, i benefici fiscali sono andati a favore di chi ha azioni, obbligazioni e quote di fondi che nel 2022 hanno per lo più registrato perdite, e che appartengono alla parte più ricca della popolazione. Viceversa le tasse versate dalle famiglie sono salite.
Le imprese hanno chiuso l’anno con profitti in aumento, anche grazie ad un costo effettivo del lavoro in declino. Il valore aggiunto delle aziende non finanziarie aumenta del 9,1% e il tasso di profitto si attesta al 45,1%, ritornando ai livelli del 2007. La crescita del 16,5% degli investimenti fissi lordi porta il tasso di investimento delle società non finanziarie al 22,9%, il livello più alto dal 2008. Il valore aggiunto delle società non finanziarie, che nel 2021 era aumentato del 14,8% ha segnato nel 2022 un’ulteriore crescita del 9,1% (+79 miliardi). La dinamica positiva dell’attività produttiva ha generato un aumento di 39,5 miliardi (+8,2%) dei redditi da lavoro pagati ai dipendenti (nel 2021, +49,9 miliardi di euro) e di 4,7 miliardi di euro (+19,6%) delle imposte sulla produzione (nel 2021, +5,9 miliardi di euro).