Da una parte la paura che il conflitto in Medio Oriente faccia “dimenticare” la guerra in Ucraina. Dall’altra le accuse alla Russia su un presunto coinvolgimento nel sostegno ad Hamas e ai suoi attacchi terroristici. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, preoccupato che la guerra israelo-palestinese finisca per monopolizzare l’attenzione dei media e dei governi occidentali e quindi porti a una flessione del sostegno militare e finanziario dell’Occidente, è andato a sorpresa a Bruxelles per partecipare a un vertice dei ministri della Difesa dei Paesi Nato. Zelensky, tra interviste tv e dichiarazioni in conferenza stampa, ha attaccato anche la Russia di essere dietro ad Hamas e alle sue operazioni militari degli ultimi giorni, circostanza che l’ambasciatore israeliano a Mosca ha definito una “completa assurdità“, anzi “pure teorie del complotto“.
Tra le “cose concrete” ribadite dal leader ucraino ai Paesi Nato vi sono anzitutto “sistemi di difesa aerea” per proteggere la popolazione, le infrastrutture e il transito dei cereali, ma anche “missili” e “artiglieria” in funzione difensiva. “Siamo in una situazione in cui sul terreno è importante fare pressione, senza alcuna pausa”, ha dichiarato Zelensky al Gruppo di contatto, specificando che in molti punti la Russia ha perso iniziativa. “Dobbiamo fare in modo che Mosca perda e non abbia tempo di adattarsi alla nostra pressione. Questo inverno la Russia cercherà di ripetere la tattica dello scorso inverno”. Insomma, il sostegno occidentale è per Zelensky ancora necessario. Anche perché, come aveva dichiarato la sera precedente all’emittente Digi24, la guerra “è nella fase finale, che potrebbe essere la più dura”.
Zelensky, in un’intervista a France2, ha accusato Mosca anche di aver direttamente aiutato e sostenuto, “in un modo o nell’altro”, alcuni attacchi terroristici realizzati da Hamas, “perché ha interesse che ci sia una terza guerra mondiale”. Per Zelensky “la Russia sta cercando davvero di compiere azioni destabilizzanti in tutto il mondo. Non ci sono dubbi. Abbiamo informazioni, che non posso rivelare”. “Chi li sostiene pubblicamente, li sostiene con le armi – ha ribadito ancora in conferenza stampa – E non si tratta di un solo giorno. È una cosa che va avanti da molto tempo. Crediamo che la Russia sia uno di quelli che ha aiutato e che sta dietro”. Secondo i Servizi ucraini i russi avrebbero inviato ad Hamas armi fornite a Kiev dall’Occidente e accaparrate poi sul campo di battaglia. Tuttavia a respingere questa ricostruzione non è solo il Cremlino: “Non hanno assolutamente alcuna base – ha detto il portavoce Dmitry Peskov – perché alcune migliaia di cittadini russi vivono a Gaza e nei territori palestinesi”. Ma anche lo stesso ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Ben Zvi, che ha definito le parole di Zelensky “una completa assurdità”. “Prima di tutto non pensiamo che la Russia sia coinvolta in alcun modo – ha detto a un giornale russo – In secondo luogo coloro che pensano che gli Stati Uniti dovranno dirottare importanti risorse verso Israele si sbagliano di molto. In questo senso nulla cambierà e in Russia lo sanno. Quindi si tratta di pure teorie del complotto”.
Tornando alla crisi ucraina Zelensky – sotto il piano delle risorse militari – ha ricevuto rassicurazioni dal segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg il quale ha sottolineato che il tema principale degli incontri dell’11 e del 12 ottobre sarà mobilitare “maggiore sostegno per coordinare il nostro supporto militare all’Ucraina”. Il segretario della Nato ha citato in particolare gli annunci di Romania e Germania in questo senso. Nel primo caso si parla di un centro di addestramento dell’Ue in via di costruzione, dove saranno formati piloti ucraini per gli F16. “La sicurezza dell’Ucraina significa anche la sicurezza della Romania” ha dichiarato il presidente romeno Klaus Iohannis. Berlino ha invece ufficializzato un nuovo pacchetto di aiuti militari per circa un miliardo di euro, in particolare per la difesa aerea: tra l’altro sono compresi il nuovo sistema Patriot e a due sistemi Iris-T. Nelle prossime settimane arriveranno anche altri 10 panzer Leopard 1A5, 3 corazzati antiaerei Gepard, 15 blindati da trasporto e quasi 20 blindati sanitari. Altri pacchetti di aiuti sono stati annunciati da Belgio (che invierà F16 dal 2025) e Olanda.
Durante il vertice dei ministri a Bruxelles anche gli Stati Uniti hanno ribadito il loro nuovo contributo da 200 milioni di dollari. Tra i mezzi che verranno forniti all’Ucraina, ha specificato il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, vi saranno missili Aim-9 Sidewinder a corto raggio, missili anticarro Tow e munizioni per i razzi Himars. “In totale l’impegno dell’America ammonta a circa circa 43,9 miliardi di dollari dall’inizio della guerra”, ha precisato il segretario di Stato. “Siamo qui per ribadire che sosterremmo l’Ucraina nella sua battaglia per la libertà finché sarà necessario”.