Playboy ha interrotto la collaborazione con la ex pornostar e influencer Mia Khalifa. La celebre rivista soft porno statunitense l’ha accusata di fare “commenti disgustosi e riprovevoli” sugli attacchi di Hamas in Israele che hanno registrato centinaia di vittime civili. La 30enne ex pornostar di origine libanese, ma affermatasi professionalmente negli Stati Uniti e in vetta a tutte le classifiche di gradimento del porno per anni, ha in vario modo solidarizzato con la Palestina (non con Hamas direttamente), anche se nel commentare su Twitter le notizie dei massacri (che stanno ora avvenendo anche in terra palestinese compiuti dall’esercito israeliano) è stata piuttosto audace nel dare un parere verso le azioni di Hamas.
In un’e-mail inviata agli utenti di Centerfold di Playboy – una piattaforma simile a Onlyfans che mette in contatto i creatori di contenuti con i fan – Playboy ha detto che non lavorerà più con Khalifa, con loro da appena un anno, ma capace di trascinare con sé numeri, almeno su Twitter o X, altissimi attorno ai 6 milioni di follower.
“Negli ultimi giorni, Mia ha fatto commenti disgustosi e riprovevoli celebrando gli attacchi di Hamas contro Israele e l’assassinio di uomini, donne e bambini innocenti. Noi di Playboy incoraggiamo la libertà di espressione e il dibattito politico costruttivo, ma abbiamo una politica di tolleranza zero per l’incitamento all’odio. Ci aspettiamo che Mia capisca che le sue parole e le sue azioni hanno delle conseguenze”.
Nelle ore successive all’inizio dell’invasione, Khalifa ha iniziato a pubblicare post sugli eventi in Israele. “Se riesci a guardare alla situazione in Palestina e a non stare dalla parte dei palestinesi, allora sei dalla parte sbagliata dell’apartheid e la storia lo dimostrerà col tempo”, è il tenore dei primi post. Khalifa (che non incitato Hamas, in alcun modo ndr) ha proseguito in difesa dei palestinesi: “Voglio assicurarmi che ci siano filmati in 4K della mia gente che abbatte i muri della prigione a cielo aperto in cui sono stati costretti a vivere, così avremo buone prove per i libri di storia che scrivono su come loro si sono liberati dall’apartheid”. Khalifa ha definito in diversi tweet gli israeliani come “sionisti” e “colonialisti”, parole che probabilmente più di ogni altra deve aver fatto andare giù di testa la dirigenza di Playboy.