Il ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, ha ordinato il divieto delle manifestazioni pro-palestinesi in Francia e il fermo degli organizzatori e dei “facinorosi che turbano l’ordine pubblico”. In un telegramma ai prefetti rivelato dall’Afp, Darmanin ha chiesto il divieto delle “manifestazioni filo-palestinesi”, sostenendo che “possono generare turbative dell’ordine pubblico”. Per Darmanin “l’organizzazione di queste manifestazioni vietate dovrà far scattare dei fermi” giudiziari nei confronti dei trasgressori. I fermi dovranno riguardare, in particolare, “gli organizzatori” e i “facinorosi che turbano l’ordine pubblico”.

Nonostante il divieto però, centinaia di manifestanti pro-palestinesi sono scesi in piazza a Parigi. Gruppi di persone si sono comunque riunite nel tardo pomeriggio in Place de la République, nel cuore della capitale, con bandiere palestinesi e scandendo slogan come “Palestina vincerà” o “Israele assassino, Macron complice”. Citata dalla France Presse, la prefettura di Parigi ha fatto sapere di aver dato ordine di “disperdere le persone presenti, di fermarle e multarle”: la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni e di idranti per tentare di evacuare, senza esito, place de la République. Il divieto della manifestazione parigina è stato confermato dal tribunale amministrativo di Parigi chiamato ad esprimersi d’urgenza sulla sua validità.

A Berlino, il 10 ottobre scorso, la polizia ha vietato due manifestazioni pro Palestina che erano state indette per il giorno successivo. L’intervento è stato giustificato dicendo che le manifestazioni rappresentano un “pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica“.

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