Christine Blue, una mamma americana di 41 anni, ha scelto di cambiare in maniera radicale il proprio stile di vita. Era una driver di Uber quando, dopo mesi di intense fatiche, ha deciso di prendersi una lunga vacanza (di 90 giorni) per poter coltivare in maniera differente il rapporto con Britton, suo figlio.
L’obiettivo della donna era quello di ritrovare “complicità” con il 14enne dato che il feeling tra loro era venuto meno dopo lo stressante periodo vissuto da Christine durante la pandemia: non potendo lavorare, era costantemente preoccupata di riuscire a portare il “pane” in famiglia. Così, nel 2021 hanno deciso di fare questa vacanza in tenda ma quello che era un gioco si è poi trasformato nella loro quotidianità. Un’impresa complicata, si potrebbe pensare, considerando che i due vivevano a New York, una situazione diametralmente opposta a quella naturalista. Invece, in men che non si dica, è come se avessero ritrovato il vecchio rapporto madre-figlio, che si era offuscato da tempo e anche la madre ha potuto riprendere la lavorare in serenità.
Non solo: questa loro “nuova vita” risulta essere molto più divertente ed economica di quanto si potessero mai aspettare. La 41enne ha raccontato – al Daily Mail – i numerosissimi vantaggi nel vivere in “accampamento”, specialmente a livello di spese: le sue uscite per bollette ed affitto nella metropoli americana erano di 2.500 dollari al mese che, moltiplicati per 12 mesi, vanno a comporre una cifra non indifferente.
Per questo Christine, dopo essersi resa conto dei potenziali risparmi durante il periodo iniziale in tenda, ha deciso di cambiare vita assieme a Britton, riuscendo a risparmiare così oltre 2mila dollari al mese. Al momento le uniche spese che devono affrontare ammontano infatti a circa a 340 dollari mensili, tra l’affitto del terreno, la consegna dell’acqua potabile, la legna ed il cibo.
Certo, non è tutto rose e fiori. La donna ammette di aver avuto difficoltà nel capire come gestire gli eventi atmosferici: “Quando, di notte, si spegneva il fuoco, la tenda diventava fredda, la neve si accumulava e dovevamo spalarla immediatamente per evitare che facesse collassare tutto. Britton mi ha aiutata tantissimo, si alzava con me nel mezzo della notte per spalare: è stato sempre un lavoro di squadra“.
Tra le altre complessità che in questi due anni ha incontrato, c’è stato sicuramente il problema di procurarsi le risorse necessarie, senza dover dipende troppo dagli altri: “Sì, è stato complicato, andare a prendere l’acqua, tagliare la legna e assicurarsi di fare tutto in sicurezza. Per questo motivo durante l’inverno abbiamo piantato la tenda vicino alla casa dei miei genitori, così da poterli contattare in caso qualcosa fosse andato storto. Però, quando la neve si è sciolta, abbiamo trovato questo bellissimo posto nello Stato di New York e mi sono innamorata“, conclude.