Cultura

Patrick Zaki, il Sermig cancella la presentazione del suo libro dopo le dichiarazioni su Netanyahu (ma l’editore la riorganizza altrove)

Complice il lancio della sua biografia Sogni e illusioni di libertà – la mia storia (La Nave di Teseo), lo studente universitario egiziano che ha scontato 20 mesi di carcere per un reato d’opinione è tornato alla ribalta pubblica social proprio nei giorni dell’attacco di Hamas

Patrick Zaki no, Patrick Zaki forse, Patrick Zaki sì. È bastato un tweet – in sintesi “Netanyahu serial killer” – in piena esplosione dello scontro Hamas-Israele e la stella nascente dell’universo progressista italiano è stata polverizzata in un amen. Complice il lancio della sua biografia Sogni e illusioni di libertà – la mia storia (La Nave di Teseo), lo studente universitario egiziano che ha scontato 20 mesi di carcere per un reato d’opinione è tornato alla ribalta pubblica social proprio nei giorni dell’attacco di Hamas.

“Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili”, ha prima scritto Zaki riferendosi al premier israeliano Netanyahu alzando un immane polverone. “Nel conflitto Israele-Palestina nessuno può essere ritenuto come filo-Hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte”, ha puntualizzato poi, anche se la frittata era stata già fatta. Così è subito arrivata la prima scomunica di Fabio Fazio, che urbi et orbi lo aveva prenotato per il suo esordio sul 9 per Che tempo che fa; poi la seconda scomunica “torinese”, quella che poteva definitivamente spegnere la stella di colui che si racconta possa diventare senza colpo ferire figura politica di spicco nell’area del centrosinistra bolognese. Infatti per il calendario previsto da tempo di Aspettando il Salone, Zaki avrebbe dovuto presentare la sua biografia all’Arsenale della pace di Torino martedì 17 ottobre, ma il Sermig che organizzava e ospitava l’evento ha detto no.

L’Arsenale della Pace di Torino da 40 anni è una casa sempre aperta alle tante situazioni che bussano alla porta in dialogo con persone di ogni orientamento, cultura e religione. Con questo spirito, settimane fa, avevamo accolto la richiesta del Salone del Libro di uno spazio per la presentazione dell’ultimo libro di Patrick Zaki. Le condizioni però sono cambiate. Alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni, crediamo non più opportuno confermare la disponibilità ad ospitare tale incontro, che rischierebbe di alimentare ulteriori polemiche, divisioni e strumentalizzazioni”, ha scritto in una nota il Servizio Missionario Giovani. Ma qui arriva il colpo di scena, anzi di reni. L’editore Nave di Teseo e Salone del Libro non si arrendono e cercano un altro spazio dove fare la presentazione: l’Hiroshima Mon Amour, sempre a Torino, in via Bossoli. Del resto la settimana prossima per Zaki è stracolma di impegni programmati da tempo che nessun tweet, dove grazie a dio vige libertà di opinione, può stravolgere: lunedì a Milano; martedì Torino; poi via via Bologna, Roma, Napoli. Curioso che lunedì, prima dell’incontro torinese, al Teatro Franco Parenti di Milano alle 21 la biografia di Zaki verrà presentata dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, vicinissimo allo Stato di Israele. Insomma, a questo punto potrebbe pure ripensarci anche Fazio e richiamare Zaki rapidamente in tv per un’esclusiva alquanto esplosiva.