“Ci sono davvero ragioni concrete perché si torni alla prescrizione sostanziale, con l’abbandono delle discusse riforme Bonafede e Cartabia, ma anche degli eccessivi casi di sospensione introdotti nel 2017 dall’allora ministro Orlando. I tempi della prescrizione sono stabiliti dall’articolo 157 del codice penale e sono tempi adeguati ad una ragionevole durata del processo”. Andrea Pellicini, deputato di Fratelli d’Italia e relatore del ddl parlamentare di riforma della prescrizione, fa chiarezza sull’obiettivo della maggioranza: tornare alla disciplina della legge ex Cirielli, cancellando sia il blocco del termine dopo la sentenza di primo grado (introdotto dalla legge Spazzacorrotti dell’ex ministro Alfonso Bonafede) sia l’improcedibilità inventata dalla riforma Cartabia, che estingue i processi se durano più di due anni in Appello e più di un anno in Cassazione. È questo, d’altra parte, il contenuto della proposta di legge adottata come testo base, firmata dal deputato di Forza Italia Pietro Pittalis. Sembra superata, quindi, l’ipotesi di un ripristino della riforma dell’ex Guardasigilli Andrea Orlando – che prevedeva una sospensione del termine fino a tre anni tra Appello e Cassazione – proposta da altri disegni di legge depositati in Commissione Giustizia, tra cui quello a prima firma del deputato di Azione Enrico Costa. Che presentandolo aveva punzecchiato: Vedremo cosa farà Orlando, forse voterà contro se stesso”.

Così ora l’ex ministro Pd ha buon gioco a togliersi i sassolini dalle scarpe sui social: “Dopo un anno in cui gli amici del (ex) Terzo polo hanno diffuso la fake news secondo cui il Pd in generale, ed io in particolare, non voleva tornare alla riforma della prescrizione da me voluta, l’onorevole Pellicini fa chiarezza. La maggioranza non vuole tornare alla mia riforma, vuole superare le riforme Bonafede e Cartabia per tornare alla cosiddetta Cirielli. Una riforma che, dopo gli interventi al tempo voluti da Forza Italia, era stata disconosciuta dallo stesso Cirielli. Abbiamo fatto dunque bene a non cadere nella trappola e sbagliavano quelle parti dell’opposizione che si sono fidate. Adesso sarà interessante leggere nelle relazioni di accompagnamento alle norme l’impatto che queste ultime avranno sui processi in corso. Sarà altresì interessante recarsi ai comizi della Lega e di Fratelli d’Italia ed ascoltare come sapranno coniugare quei dati con i termini “certezza della pena”, “tutela delle vittime”, etc, etc”, scrive su Facebook. La ex Cirielli, infatti, abbatteva i termini di prescrizione per la maggior parte dei reati. “Si scoprirà che la loro idea di certezza della pena vale solo per i poveri, cioè per quelli che non hanno buoni avvocati. Si scoprirà che il ripristino della ex Cirielli è destinato a trasformarsi in concreto in un’amnistia per i ricchi“, attacca Orlando.

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