di Michele Sanfilippo

Come dimostrano le tristi vicende della guerra in Ucraina e del bestiale (non c’è altro aggettivo) attacco di Hamas ad Israele, in quest’epoca, segnata dal trionfo del pensiero unico, sembra sempre più difficile trovare esempi di pensiero critico e, quando si manifestano, i soliti aedi del suddetto pensiero (Beppe Severgnini, Massimo Franco, Stefano Folli, etc.) accorrono a redarguire il malcapitato (Massimo Cacciari, Alessandro Barbero, Tomaso Montanari, Alessandro Orsini) utilizzando le pagine di prestigiosi mezzi di stampa.

Voglio ricordare come l’Occidente fosse perfettamente consapevole dell’accerchiamento che la Nato stava operando nei confronti della Russia, come testimonia un’intervista a Biden del 1998. Mentre, per quanto concerne Hamas – che, detto per inciso, non rappresenta l’intera Palestina – sappiamo che è stata rafforzata dagli stessi israeliani in funzione anti Abu Mazen (cosa che ricorda molto quanto fecero gli Stati Uniti con i talebani in funzione anti sovietica).

Qui non si vuole in alcun modo difendere azioni terribili e disumane come quelle commesse dalla Russia di Putin o quelle recentemente commesse da Hamas che, se possibile, è ancora più odiosa, perché uccidere indiscriminatamente civili tra cui giovani pacifisti, donne e bambini è assolutamente inaccettabile. Eppure radere al suolo Gaza provoca effetti simili ma in modo apparentemente meno feroce, dato che non vedremo mai chi giace sotto quelle macerie.

L’obiettivo di queste poche righe è cercare di fare in modo che il giusto sdegno e l’emozione del momento non prevalgano sui comportamenti che i governi devono adottare a fronte di eventi tanto tragici, specialmente in tempi come questi, durante i quali i politici sono sempre alla ricerca del consenso del momento piuttosto che cercare di adottare misure in grado di allungare lo sguardo un po’ più lontano del proprio naso.

Quello che faremo o non faremo adesso avrà i suoi effetti negli anni a venire e, pertanto, ben vengano persone che hanno cultura e capacità critica (penso ai nomi citati in precedenza) che possano aiutarci a contestualizzare storicamente gli eventi, a cercare di capire le dinamiche in corso e, magari, facendo riferimento ad eventi del passato, persino ad intravedere la possibilità di mitigare i problemi attuali per fare in modo che non si ripetano.

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