Il messaggio è genuino. E arriva in un momento in cui Napoli non illumina più. Si festeggia Emporio Armani con le sue vetrine colorate d’azzurro affacciate su Piazza de’ Martiri , il salotto di Napoli, tappeto rosso che conduce a un’Ape griffata con camerieri/modelli che servono granite al limoncello e fragole di bosco e bollicine alla rosa. E festeggia, cocktail party, dj set e tanta magnifica gente, il Napoli campione d’Italia. Eleganza, stile e sobrietà è sempre la lezione di Giorgio Armani. Mancano solo Benicio Del Toro e Cate Blanchett e allora si’ che anche i leoni scultorei della piazza più bella di Napoli si sarebbero messi a ruggire.

The day after, l’installazione è già smontata. Peccato era un bel vedere per la piazza, macchiata dall’Abuso Plateale. Sono mesi che il bar dirimpettaio a Emporio Armani ha pensato di estendere il suo “dominio”, ben oltre il suo dehors, con tavolini e sedute (anche a luma di candela, che romanticheria) intorno all’obelisco marmoreo. E’ come se il Caffè Trussardi in Piazza della Scala sotto la statua monumentale di Leonardo Da Vinci mettesse tavoli e sedie, al primo sgabello interverrebbero le forze dell’ordine.
A Napoli invece…il mio nuovo mestiere è fare la sentinella del decoro urbano, scippando “competenza” agli incompetenti. Cambiamo scenario, è meglio.

Napoli, città sospesa, dove fa folklore il caffè “sospeso”, la pizza “sospesa” da lasciare in conto a chi ha più bisogno. Ci mancava anche il teatro San Carlo sospeso tra due sovrintendenti, Fuortes e Lissner al quale è stato appena conferito il Premio come miglior Manager 2023. Mentre il New York Times titolava “An Operatic Mess”, melodramma in 3 atti. Ma la produzione del Massimo continua alla grande. “Winter Journey “ è un allestimento di una potenza tale da scuotere le coscienze dal profondo dell’abisso. Lo firmano Einaudi e Roberto Andò: è il dramma di un migrante che lascia la sua terra verso un ‘Europa che immagina accogliente. La musica ti vibra dentro come una voce interiore e quel grido “This is sound of Europa dry” ci fa sentire tutti indignati. Per un lungo attimo siamo tutti in cammino con loro attraverso i nostri deserti esistenziali. Ma calato il sipario ognuno ri/piomba nella propria egoistica indifferenza.

Al via Il Festival di Arte Cinema, con il suo carico di meraviglie e di inediti. Laura Trisorio, la sua ideatrice, ci ha pensato 28 anni fa quando l’arte contemporanea era roba per pochi intenditori. Negli anni si è conquistato una vasta platea internazionale. Il debutto al Teatro San Carlo spetta a Wim Wenders che presenta il suo docu/ memoir Anselm. Dedicato a Kiefer, artista “sovversivo” che attraverso le sue opere ciclopiche ha saputo raccontare la condizione della Germania del Dopoguerra. Girato tra Francia, Germania e Italia il film in 3D ripercorre l’attività del pittore tedesco in un viaggio dietro le quinte della sua arte, dalla pittura alla scultura, fino all’impiego di nuovi materiali come la paglia, il piombo e la stoffa.

Mentre allo Studio Trisorio si è appena inaugurata la personale di Jan Fabre, considerato un genio dell’avanguardia, che ha per titolo Per Eusebia, Laura e Joanna. Omaggio a tre donne, Eusebia che raccolse il sangue di San Gennaro in due ampolle al momento del suo martirio nell’anno 305, Laura (Trisorio) e Joanna, sua moglietà, per loro ha scelto un grande cuore di corallo. Simboleggia il cuore pulsante di Napoli.

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