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Francia, 20enne radicalizzato attacca con un coltello nel suo ex liceo: morto un professore. Fermato un altro uomo armato vicino a Parigi

Un ragazzo di 20 anni, armato con due coltelli, ha assalito tre persone nel suo vecchio liceo di Arras, nel Nord della Francia. Nell’attacco è morto un professore, mentre un dipendente e un altro insegnante sono feriti gravemente. L’aggressore è stato identificato e fermato poco dopo: si chiama Mohammed Mogouchkov, è di origine cecena e già schedato “S” (ovvero ritenuto a “rischio radicalizzazione”). Il ragazzo era sotto controllo fisico e intercettato da circa dieci giorni: solo ieri, giovedì 12 ottobre, la polizia lo aveva fermato e gli aveva controllato i documenti. Oggi è stato fermato anche il fratello 16enne che si trovava davanti a un’altra scuola, ma non era armato. Sono state fermate altre due persone, la cui identità al momento non è nota. La procura nazionale antiterrorismo francese ha aperto un’inchiesta: i reati contestati sono “assassinio in relazione a un’associazione terroristica, tentato assassinio e associazione terroristica”.

In Francia, l’allerta rimane altissima. Un altro schedato per radicalizzazione, un giovane di 24 anni, è stato fermato all’uscita da una sala di preghiera a Limay, nella banlieue di Parigi. Aveva con sé un coltello da cucina e si apprestava a entrare in una scuola. Il giovane, sorvegliato a vista dalla polizia, è stato fermato per possesso di arma impropria mentre si avvicinava al liceo Condorcet, secondo fonti di Bfm. In serata la Francia ha alzato il suo livello di allerta a quello di “emergenza attentati“.

L’attacco durante la mattinata – L’aggressione è avvenuta intorno alle 11 del mattino nel liceo pubblico Gambetta-Carnot: in un video circolato in rete, si vede il ragazzo mentre aggredisce alcune persone nel parcheggio della scuola. “C’è anche il vicepreside”, è il commento della persona che inquadra la scena. Secondo informazioni in possesso dell’emittente francese Bfmtv, l’assalitore ha gridato una volta “Allah Akbar“. La vittima era un professore di letteratura, aveva 40 anni e si chiamava Dominique Bernard. E, stando a quanto detto da Emmanuel Macron, ha cercato di proteggere alcuni studenti e così è stato assassinato. I due feriti sono un dipendente, che si trova in condizioni di “urgenza assoluta” e un altro insegnante ferito con indicazione di “urgenza relativa”. Il quotidiano la Voix-du-Nord ha raccolto le prime testimonianze sul posto: “Gli alunni sono stati confinati nelle loro rispettive classi. Stavamo uscendo dalla classe per andare a mensa, abbiamo visto un tipo con due coltelli attaccare il prof con del sangue addosso. Ha tentato di calmarlo per proteggerci. Ci ha detto di andare via, non capivamo bene, abbiamo iniziato a correre ed altri sono risaliti ai piani alti”. Una cellula di sostegno medico-psicologica è stata aperta dalle autorità francesi per ricevere gli studenti testimoni dell’assalto.

Chi è l’aggressore – Il ragazzo fermato per l’aggressione si chiama Mohammed Mogouchkov. Padre, madre e cinque figli sono in Francia ma non hanno mai ottenuto documenti regolari o nazionalità francese. Il padre è stato espulso anni fa in Russia, la madre con i figli vive in un centro di accoglienza dopo che diverse organizzazioni umanitarie si erano opposte all’espulsione di tutta la famiglia nel 2014. Il figlio più grande, Mosvar, è in carcere dal 2019, coinvolto in un progetto di attentato contro l’Eliseo. Nel 2023 è stato condannato a 5 anni per omessa denuncia. Il suo ruolo nel progetto sarebbe stato quello di girare un video dell’azione progettata per poi diffonderlo su Internet. In questi anni, il passaggio alla misura del braccialetto elettronico era stata revocata poiché Mosvar è stato sorpreso a diffondere su Twitter contenuti violenti di propaganda all’Isis. Mohammed, a quanto si apprende, era stato posto sotto sorveglianza in quanto schedato “S” soltanto da una decina di giorni.

I ministri sul posto e l’allerta nelle scuole – Il presidente francese, Emmanuel Macron, è arrivato poco prima delle 15 al liceo Gambetta. Il capo dello Stato è entrato nell’istituto insieme ai ministri dell’Interno e dell’Istruzione, rispettivamente Gérald Darmanin e Gabriel Attal. In mattinata erano stati sospesi i lavori all’Assemblea Nazionale di Parigi in segno di solidarietà. “Abbiamo appena appreso dei terribili eventi. L’Assemblea Nazionale esprime la propria solidarietà e il proprio cordoglio nei confronti delle vittime, dei loro cari e della comunità educativa nel suo insieme”, ha detto la vicepresidente dell’aula, Naima Moutchou, interrompendo i lavori nell’emiciclo. La decisione è stata presa in coordinamento con i gruppi politici e il governo.

Secondo quanto apprendono fonti di Bfm-tv, questa mattina il ministero dell’Interno aveva inviato un messaggio di allerta con raccomandazione di osservare il più alto livello di sicurezza “a tutte le scuole” in Francia e non soltanto a quelle ebraiche come era stato detto in precedenza. L’aggressione è avvenuta a tre giorni dal terzo anniversario della decapitazione di Samuel Paty, un professore di 47 anni ucciso il 16 ottobre 2020 nella banlieue di Parigi. Alcuni giorni prima aveva tenuto in classe una lezione sulla libertà di espressione, mostrando ai ragazzi, fra l’altro, le caricature di Maometto.