I 5 Stelle sono “antisemiti“, “basta andare a leggere quello che scrivono. Non li vogliamo”. Sono le dichiarazioni, per certi versi quasi sorprendenti, pronunciate da Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, a margine di una manifestazione organizzata a sostegno di Israele ieri sera. “Si sa che stasera manca un partito” ha detto Meghnagi, confermando poi che parlava del M5s. Il presidente della Comunità ebraica milanese non chiarisce bene a cosa si riferisce e su cosa sostiene questa accusa che è ben precisa. Da quanto capito si è riferito da una parte all’assenza dei 5 Stelle al presidio di Milano e dall’altra alle (note) posizioni che il Movimento ha espresso sul conflitto israelo-palestinese. La questione – annosa – è quella di intendersi se sia “antisemitismo” (cioè, dice la Treccani, la “avversione e lotta contro gli ebrei” divenuta “vera e propria persecuzione razziale”) la critica delle politiche dello Stato di Israele. Da qui la decisione del M5s di querelare Meghnagi per la “intollerabile diffamazione” come la definisce il leader del M5s Conte. “Abbiamo atteso e sperato in una resipiscenza, ma non c’è stata nessuna smentita – dice Conte – Agiremo quindi in giudizio contro il signor Meghnagi, perché non gli possiamo permettere questa grave, intollerabile diffamazione, che getta fango sui valori, sulle idee e sulla storia dei rappresentanti, degli attivisti, dei cittadini che sostengono la nostra comunità politica”. Di certo, in più, c’è anche che l’uscita del presidente della Comunità ebraica è stata come minimo intempestiva: proprio il giorno prima della sua uscita Conte e una delegazione del M5s ha visitato la sinagoga di Roma per portare solidarietà dopo l’attacco “efferato, terroristico nelle modalità, criminale, di Hamas” aveva detto l’ex premier.

Conte, nel suo post su facebook, scrive che “se il presidente di una storica comunità ebraica vuole cimentarsi nell’agone politico – come lui stesso ha dimostrato già in passato di voler fare scrivendo una lettera di compiaciuto sostegno a Meloni e La Russa, individuati come apostoli della libertà e della nostra identità – conviene che trovi, prudentemente, il modo per parlare a titolo personale senza schermarsi dietro al ruolo di rappresentanza di una intera comunità. Non a caso per quella lettera di encomio ricevette non poche critiche dalla sua stessa comunità di appartenenza. Diversamente, parlando in modo così oltraggioso e disinformato, rischia di fare danni alla stessa ‘causà per la quale è stato votato ed eletto”. Secondo Conte Meghnagi “rischia che i suoi interventi scolorino come quelli di un Donzelli qualsiasi, che, atteggiandosi ad arrogante maître à penser, è intervenuto alla Camera dei Deputati per avanzare strampalate accuse di antisemitismo strisciante. Accuse che arrivano da forze politiche come Fratelli d’Italia che contano in casa propria, in tutta Italia, esponenti che salgono agli onori della cronaca per aver inneggiato all’odio e nostalgie di un passato vergognoso. Una forza politica che nel 2019 si è astenuta sull’istituzione di una Commissione contro odio, razzismo e antisemitismo proposta da Liliana Segre“. “Lasciamo a Meghnagi – conclude Conte – il ruolo di incensare Fratelli d’Italia, sebbene rischi che le sue parole si mescolino alle dichiarazioni della Santanchè, la quale, anziché trovare la dignità di dimettersi per le accuse gravi e circostanziate sin qui emerse, ieri è salita a Milano sul palco per strumentalizzare un’iniziativa di solidarietà a Israele e scagliarsi contro chi affianca la bandiera della pace a quella di Israele”.

I 5 Stelle ricordano tra l’altro che è stato Conte, nel gennaio 2020, il presidente del Consiglio che ha fatto adottare la “definizione operativa di antisemitismo formulata dall’International Holocaust Remembrance Alliance” istituendo a Palazzo Chigi il ruolo del coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. “Un gesto dall’alto valore politico ed umano che incontrò il vivo favore e il sincero apprezzamento della presidente Ucei, Noemi Di Segni – scrivono i 5 Stelle – Le affermazioni di Meghnagi sono fortemente lesive della dignità etica, morale e politica del Movimento 5 stelle e del suo presidente: non permetteremo che venga infangata la nostra comunità politica”.

Quanto ai giorni più recenti i capigruppo 5 Stelle Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli sottolineano che “dal momento delle vili e vergognose aggressioni terroristiche di Hamas, l’M5s ha da subito espresso una ferma e dura condanna agli attacchi, nonché una profonda e sincera solidarietà ad Israele” e aggiungono che martedì “la mozione presentata da Movimento, Pd e Verdi-Sinistra è stata l’unica ad essere votata all’unanimità”. L’accusa di antisemitismo di Meghnagi, aggiunge Riccardo Ricciardi, vicecapogruppo alla Camera, “è una pagina vergognosa” e Meghnagi “sa di aver detto una cosa falsa, oltre che gravemente oltraggiosa“. Quelle dichiarazioni, conclude Ricciardi, offendono Conte e la comunità del M5s ma “anche la comunità ebraica milanese”.

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Medio Oriente, anche Santanchè contro la bandiera della Pace di Sala: “Si deve vergognare, oggi va messa solo quella di Israele”

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