Uroš Zupan in Slovenia non ha bisogno di presentazioni. Ha esordito nel 1991 con la raccolta poetica Sutre, a cui sono seguite molte altre pubblicazioni, anche in forma di saggi letterari, facendo di lui uno degli autori di punta della poesia slovena degli ultimi decenni. Nei suoi inizi la poesia di Zupan fu accettata come innovativa anche per i suoi dei suoi legami con i poeti americani e per quella che venne definita una sorta di “de-ermetizzazione” del linguaggio; una poesia quindi che dava maggiore enfasi al linguaggio non metaforico e che si basava sull’utilizzo dell’enjambement, del verso libero e dell’instancabile accumulo di immagini poetiche. Caratteristiche che valgono anche per la sua ultima raccolta Psica in poletje [La cagna e l’estate] uscita lo scorso anno a Lubiana, da cui sono tratte queste poesie per la prima volta tradotte in italiano. Zupan in essa rimane fedele ai suoi temi, motivi e stile, che non solo mantiene a un livello invidiabilmente alto ma che ad ogni raccolta affina ulteriormente.

M. O.

***

Contro l’ermetismo

Parlo la mattina.
Chiaro. Aperto.
Comprensibile come il volo d’un uccello.
Tutti quelli che investigano
significati nascosti
languono al sole.
Tutti quelli che interpretano poesia
patiscono la fame mordendo l’aria.
I scintillanti lucchetti
che serrano i versi
nuotano a morto nel
nuovo olio da macchina.
Fuori è una bella allegra giornata.
I monaci soffiano nelle primule e
sollevano i sai
per poter correre meglio, se qualcuno
mette loro sotto il culo nudo
un uovo marcio.

Vita segreta

Il sonnambulo per la via più breve
vaga attraverso il sedimento delle ore notturne.
L’insonne per la via più lunga
vaga attraverso il sedimento delle ore notturne.
Sul nudo ripiano del sonno
stanno i sogni,
a entrambi destinati per questa notte.
Li osservano con occhi tristi.

Manhattan

La voce della hostess ci ha strappato
dalla nostaglia. Indicava l’allungata,
illuminata scultura sotto di noi.
Il fulgore al neon, da ogni lato
bagnato dall’acqua nera.
Abbiamo guardato quest’immagine e nella mente
le abbiamo dato nome – sublime bellezza, realizzazione
definitiva di un sogno, come dormire appresso a Dio.
Eravamo pieni di meraviglia. I calvari quotidiani
avvenivano all’interno del neon e delle luci.

Rimedi

Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
Wisława Szymborska, Vermeer

La poesia
nelle trance momentanee
può creare momentanee redenzioni
e, nei momenti
in cui con grande concentrazione
la leggiamo,
per un momento ci redime.

***

Uroš Zupan, nato nel 1963 Trbovlje, in Slovenia, si è laureato in letteratura comparata presso l’Università di Lubiana. Considerato uno dei maggiori poeti della sua generazione, è traduttore dall’inglese e dal serbo–croato. Autore di numerose raccolte poetiche e di saggi, vincitore dei principali premi letterari sloveni, è presente in tutte le antologie slovene e in una ventina di prestigiose antologie straniere in Francia, Polonia, Inghilterra, Stati Uniti, Croazia, Svizzera, Boemia, Bosnia, Austria, Germania, Argentina, Ungheria, Portogallo, Russia ecc.

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