Mentre gli occhi dei media internazionali rimangono puntati sull’offensiva dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, dove i morti e i feriti aumentano di minuto in minuto, in Cisgiordania la situazione sta degenerando. Si moltiplicano gli attacchi di coloni armati insieme all’esercito contro cittadini palestinesi. Secondo i dati rilasciati dal ministero della Salute palestinese, il bilancio delle aggressioni di militari e coloni israeliani contro la popolazione palestinese in Cisgiordania è salito a più di 30 morti e 600 feriti da sabato.
Negli ultimi giorni ad Al-Tuwani, piccolo villaggio palestinese nella zona di Masafer Yatta, famosa per la resistenza pacifica del popolo palestinese contro l’occupazione israeliana, ci sono state due aggressioni armate da parte di coloni israeliani, entrambe contro civili disarmati. “I coloni terroristi hanno sparato a mio cugino Zakariya durante un attacco alle case di Al-Tuwani”, scrive su Instagram il giovane attivista palestinese non violento Sami Huraini a commento di un video in cui si vedono diversi ragazzi palestinesi con le mani dietro la schiena e un colono israeliano con un mitra che senza motivo spara alla pancia di un ragazzo. Il giorno prima la casa di Sami era stata presa di mira e suo padre ferito.
A Masafer Yatta, che si trova sotto Hebron, nella Cisgiordani del sud, da sabato le strade sono chiuse e i villaggi palestinesi isolati. “Andare a comprare cibo e acqua è diventato difficile, se non impossibile” dice Khalil, abitante del villaggio di Umm al-Kheir, “l’esercito è ovunque”. Anche in questo piccolo villaggio palestinese la situazione sta peggiorando col passare delle ore. Qualche giorno fa un abitante con disabilità è stato aggredito da coloni e soldati perché sospettato di voler attaccare la colonia israeliana di Carmel. Oltre agli attacchi c’è la chiara volontà, non di certo nuova, da parte dei coloni di esasperare la popolazione palestinese: «Si presentano di notte accendendo fari e urlando per toglierci il sonno, per spaventaci” racconta a Ilfattoquotidiano.it Khalil, che conclude “sono giorni che non dormo tutta la notte”.
Umm al-Kheir, così come Al-Tuwani e molti dei villaggi palestinesi della Cisgiordania, sono circondati dalle sempre più numerose colonie israeliane, costruite in completo spregio del diritto internazionale. “Da un mese la situazione nel villaggio di Umm al-Kheir è peggiorata”, racconta a Ilfattoquotidiano.it Awdah, attivista palestinese per i diritti umani. I coloni sono più aggressivi, l’esercito israeliano molto più presente e l’amministrazione ha fatto sapere che i terreni, dove i pastori di Umm al-Kheir portano a pascolare gli animali, sono di proprietà della colonia di Carmel. La pressione, gli attacchi e le privazioni che gli abitanti palestinesi subiscono nella Cisgiordania occupata sono costanti e giornalieri, non solo da questa settimana, ma da anni. “È disgustoso che i coloni approfittino della situazione attuale per attaccare ancora di più i palestinesi di Masafer Yatta”, dice Awdah. Che conclude: “Noi speriamo che la situazione si calmi e che il bagno di sangue finisca”.