Uno stuzzica, l’altra risponde. Tema? Guerre e sostegno militare. Da una parte Giuseppe Conte, dall’altra Elly Schlein. Movimento 5 Stelle e Partito democratico, quindi, una volta alleati nel campo largo che non c’è più e ora alla ricerca di un rapporto. Obiettivo non semplice, almeno a giudicare dalle frecciatine a distanza. Oggi l’ultimo esempio: “A Elly Schlein, se devo mettere un po’ di pepe, potrei suggerire di vedere ‘Full metal jacket’ di Kubrich” ha detto l’ex premier. Il motivo della citazione cinematografica? “Perché Enrico Letta ha messo l’elmetto al Pd ed Elly non ha avuto il coraggio di toglierlo” ha spiegato il presidente dei pentastellato alla festa del Foglio in corso a Palazzo vecchio a Firenze. Chiaro il riferimento al sostegno incondizionato del Partito democratico agli aiuti militari all’Ucraina, sostegno iniziato con Letta e proseguito con la segreteria di Elly Schlein.
La segretaria dem, tuttavia, ha replicato a stretto giro, cercando di disinnescare la polemica: “Io non credo che la parola pace possa essere divisiva, a meno che non sia tradita nella sua stessa essenza. Io penso che una grande forza progressista non possa non avere una tensione verso la pace. È parte del patrimonio di valori del Pd’’ ha detto Schlein, intervenendo a un’iniziativa di Argomenti 2000. E sul fronte del conflitto in Medio Oriente ha osservato: “Oggi è il tempo della politica in cui provare ad evitare una escalation e un allargamento del conflitto. Non ho capito il dibattito in Ue sugli aiuti umanitari. Tanto più servono ora. Insieme ai corridoi umanitari”.
Successivamente il ritorno sull’anima del Pd, che per la segretaria è “un partito plurale, carattere che lo contraddistingue e lo valorizza. Partiti personali o familiari non fanno bene al Paese – ha aggiunto – Non mi fido dei partiti in cui non vola una mosca. Alla nostra democrazia tengo tantissimo, i nostri congressi sono congressi veri. Io devo garantire il pluralismo interno mantenendo la linea politica che si è imposta al congresso”. Non un accenno alla natura del M5s, quindi nessuna polemica a distanza. Poi l’annuncio: “La manifestazione del Pd sarà l’11 novembre e annuncio qui che si terrà in piazza del Popolo a Roma – ha fatto sapere – adesso si tratta di convergere 1500 piazze in una sola per dimostrare che c’è un’altra Italia che si batte per i salari, per non dismettere la sanità pubblica”. Un appuntamento, quello di Roma, a cui non si sa se parteciperà anche il Movimento 5 Stelle: “Aspettiamo di conoscere i punti della piattaforma, ma se si tratta di contrastare le politiche fallimentari di questo governo ci saremo” ha fatto sapere Giuseppe Conte. Che successivamente ha parlato dei rapporti tra il suo partito e i dem: “Con il Pd non ci sovrapponiamo: siamo una forza autonoma che ha proprie idee – ha sottolineato – Abbiamo posizioni diverse rispetto al Pd sulla transizione ecologica, sull’Ucraina, mentre sulla sanità ci stiamo confrontando. Noi non siamo la succursale di nessuno”.