Il popolare attore di soap che nel 2008 finì al centro di una lunga inchiesta: il tg satirico di Canale 5 inizia ad avanzare dubbi sulle somme raccolte tramite la sua associazione Ciak, destinate ai Paesi poveri, si apre un fascicolo giudiziario e poi un processo
“L’accanimento mediatico di Antonio Ricci? Non me lo sapevo spiegare. Da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia.”. Dopo anni di silenzio e lontananza dai riflettori, almeno in Italia, torna a parlare Edoardo Costa, il popolare attore di soap che nel 2008 finì al centro di una lunga inchiesta di Striscia la notizia: il tg satirico di Canale 5 inizia ad avanzare dubbi sulle somme raccolte tramite la sua associazione Ciak, destinate ai Paesi poveri, si apre un fascicolo giudiziario e poi un processo che lo ha portato ad una condanna per appropriazione indebita. A distanza di quindici anni, Costa ha cambiato vita: vive tra Los Angeles e Miami, ha girato alcuni film, tra cui commedia Christmas in the Caribbean con Elizabeth Hurley, e fa il life coach attraverso la piattaforma digitale. E ha deciso di raccontare la sua storia in un libro, The Change, che parte proprio dalla sua vicenda giudiziaria e da come è finito in quell’inchiesta.
“Con la mia associazione Ciak avevo fatto cose straordinarie: ho costruito un asilo in Senegal, aiutato le onlus in Afghanistan, Kenya, Brasile, India. Mi sono fatto aiutare da persone esterne per realizzare libri fotografici e calendari, pagandole in nero”, spiega al Corriere della Sera. “Mancavano le ricevute di 180 mila euro versati a loro in cinque anni. I reati fiscali sono caduti in prescrizione. I miei legali hanno rintracciato chi ha ricevuto i pagamenti in nero e ci sarà una revisione del processo. Ma, allora, avevo perso tutto: la mia scuola, due agenzie, due case di produzione, la mia onlus, i miei libri sono andati al macero”, aggiunge.
Dalle stelle alla polvere, con Striscia che trasforma il caso in un “tormentone mediatico”. Cosa ricorda di quel periodo? “Provavo rabbia e un fortissimo desiderio di vendetta, anche perché a soffrire erano anche i miei genitori, mia sorella e miei nipoti”. Ma, colpo di scena, oggi ringrazierebbe Ricci: “Grazie al suo accanimento sono diventato la persona che sono oggi. Il cambiamento può arrivare in mille modi, da un problema di salute, un lutto. Nel mio caso, perdendo la reputazione”. Della sua vita di prima, restano la popolarità, giornate vissute a mille all’ora e non solo: “Spingevo sull’acceleratore: di giorno lavoravo, poi c’erano la palestra, i meeting, gli eventi, le ospitate in tv. La droga era parte del gioco, quell’additivo che ti permetteva di farcela”. Quanto al futuro, smentisce di aver fatto il provino per il Grande Fratello: “È una fake news. Ma se ci fosse un reality dove posso dire ciò che penso, per elevare il livello di consapevolezza, ci potrei pensare…”.
Riceviamo e pubblichiamo
Gentile redazione,
Edoardo Costa – nell’intervista concessa alla giornalista Rosanna Scardi e pubblicata sul Corriere della Sera, edizione di Bergamo, e da voi ripresa nell’articolo Edoardo Costa torna a parlare dopo lo scandalo: “Grazie all’accanimento di Striscia la Notizia sono diventato la persona che sono”. Ecco la storia – parla di «accanimento mediatico» da parte di Striscia la notizia e afferma che «Antonio Ricci, da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia». Ma i fatti hanno dimostrato che il bugiardo è lui. Infatti, Striscia si è limitata a documentare, a partire dal 2008, i comportamenti scorretti che l’attore ha tenuto per il tramite della onlus C.I.A.K., da lui fondata per aiutare i bambini in Africa e in Brasile. Delle migliaia di euro raccolti per beneficenza, solo una minima parte sarebbe effettivamente stata utilizzata per dare assistenza ai bambini. Comportamenti scorretti che lo stesso attore ha ammesso pubblicamente in varie occasioni, dicendosi pentito dei suoi errori nella gestione dei fondi della onlus. Condotte illecite smascherate da Striscia, e successivamente confermate in sede processuale.
Per amore di cronaca facciamo presente come sulla vicenda si sia anche pronunciata la Corte di Cassazione, e per non sbagliarci preferiamo citare un passaggio della sentenza n. 17114 del 2019: “Edoardo Cicorini è stato condannato alla pena di giustizia in ordine al reato di truffa ed appropriazione indebita, per avere, con una serie di iniziative promozionali, indotto diversi benefattori a consegnargli, nella qualità di presidente di una ONLUS, somme di denaro, asseritamente volte a sostenere iniziative solidaristiche e per essersi poi appropriato delle somme non contabilizzate (pari a 205.000 euro), di cui aveva la disponibilità in ragione della predetta qualità”. Il Costa riferisce oggi che ci sarà una revisione della sentenza, ebbene, in caso di modifiche della decisione dei Giudici, non mancheremo di darne notizia.
L’ufficio stampa di Striscia la notizia