Le cose belle mettono subito solide radici. Le “Giornate FAI” di primavera, infatti nacquero nel 1993, mentre quelle d’autunno presero il via 12 anni fa, e ogni anno, per tanti amanti dei luoghi da scoprire, sono un appuntamento molto atteso e irrinunciabile. Stavolta l’appuntamento è per sabato 14 e domenica 15 ottobre, quando a cura del Fondo per l’Ambiente Italiano saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it). Come afferma Marco Magnifico, Presidente del FAI, “non si può difendere qualcosa che non si ama e non si può amare ciò che non si conosce; quindi va da sé che tutte le attività – dal restauro alla valorizzazione dei monumenti d’arte e natura che ci vengono affidati, fino ai grandi eventi nazionali come quello che oggi presentiamo – tutto è finalizzato a contribuire all’educazione della collettività. Un compito istituzionale per la scuola e l’università italiane e sussidiario per Enti come il FAI, nati proprio per contribuire, con le loro attività all’interesse generale affiancando (articolo 118 della Costituzione) istituzioni come quella che lei rappresenta”.
Infatti la parte del leone dell’offerta generale di questa edizione autunnale delle “Giornate FAI” la farà l’istruzione, essendo prevista l’apertura straordinaria di ben 11 sedi universitarie, da Trieste a Potenza, e fino a 32 luoghi di istruzione, da scuole ad accademie, da centri di ricerca a laboratori per la formazione. Tra i luoghi da scoprire in questo caldo ottobre, oltre ai luoghi del sapere, sarà possibile visitare palazzi storici, ville, chiese, castelli, ma anche esempi di archeologia industriale, laboratori artigiani e siti produttivi, ricchi di storia e curiosità. E ancora musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche. Saranno in programma, inoltre, itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici. Insomma: archeologia e architettura, arte e artigianato, tradizione e memoria, antico e moderno, città e campagna. Tutto questo è il patrimonio culturale dell’Italia, il “nostro patrimonio”, che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento.
Tanto per citare qualche esempio, in questo weekend davvero speciale, a 80 anni dall’invasione della Sicilia da parte delle truppe alleate, a Gela (CL) si potranno visitare le fortificazioni di Ponte Dirillo, un sistema difensivo caratterizzato prevalentemente da pillbox a “postazione circolare monoarma” in cui si osservano: una cupola con camera di combattimento circolare e una feritoia multipla; la feritoia è dotata sempre di strombatura. Lo spessore del cemento armato di cui è costituito il bunker arriva a superare il metro.
A Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, vi è una chiesa cinquecentesca – il Santuario della Madonna del Buon Consiglio, che nei secoli ha subito diversi interventi architettonici. Alla fine degli anni Cinquanta del Novecento fu rimosso un vecchio organo e nel 1967 fu affidato a Pietro Annigoni (1910-1988), affermatosi come ritrattista di fama mondiale, la decorazione della controfacciata. Qui l’Artista realizzò qui un ciclo di affreschi, dal forte immaginario espressivo, dedicato alla Passione di Cristo che fu portato a compimento solo nel 1984 con l’aiuto di suoi allievi, tra cui Romano Stefanelli e Silvestro Pistolesi, e che si potranno ammirare durante il fine settimana. Inoltre, in esclusiva per gli iscritti FAI sarà accessibile anche la sacrestia, generalmente non fruibile, in cui si potranno ammirare le sinopie preparatorie degli affreschi di Annigoni.
In Lombardia, a Limbiate (MB) da non perdere la possibilità di visitare Villa Crivelli, Arconati, Pusterla, che sorge in posizione dominante all’interno di un grande complesso, originariamente completamente adibito a parco, che negli ultimi due secoli ha subito una radicale trasformazione anche per via della costruzione di alcuni padiglioni di un Ospedale Psichiatrico ormai dismesso. Costruito sul leggendario castello medievale dei Pusterla, il palazzo venne trasformato nel ’700 in una sontuosa villa di delizia progettata da Francesco Croce, con gli affreschi di Giovanni Angelo Borroni e il grande giardino, dove per la prima volta si produsse il vino Tokaji ungherese. Questa splendida residenza, allietata da visite di regnanti e della migliore nobiltà europea, venne scelta da Napoleone come sua prima residenza lombarda e luogo del matrimonio delle sorelle. Decaduta e poi adattata a manicomio, l’edificio è proprietà della Provincia di Monza e Brianza ed è sede dell’Istituto Statale Agrario “Luigi Castiglioni”, celebre botanico illuminista premiato da Napoleone stesso.
Chiudiamo questa breve rassegna di eccellenze che saranno visitabili il prossimo weekend con la segnalazione di un’apertura riservata agli iscritti FAI: il Marine Center di Fano (PU), nelle Marche. Laboratorio congiunto di ricerca nonché hub nazionale e internazionale di eccellenza per lo studio della biodiversità, delle risorse e delle biotecnologie marine, il Fano Marine Center ha sede in un edificio realizzato su progetto degli architetti Celio Francioni e Mariano Cantarini, e si sviluppa con una galleria interna che crea una prospettiva a cannocchiale atta a rendere visivamente protagonista il mare. La sede è situata nei primi due livelli dell’edificio, ma è previsto un ampliamento dei laboratori e l’allestimento di un acquario per riprodurre gli ambienti del Mar Adriatico. In compagnia dei ricercatori, il pubblico delle Giornate FAI potrà visitare i nuovi laboratori e soprattutto la boa oceanografica Fortunae, così chiamata in omaggio alla città che la ospita, che agisce da sentinella del mare rilevando i principali parametri ambientali e fornendo dati online in tempo reale. La boa, lunga complessivamente circa 6 m, di cui 2,5 immersi con un peso a terra di circa 1 tonnellata, rappresenta un esempio unico di laboratorio marino d’altura, completamente autonomo, che trae energia dal sole e comunica con il mondo esterno utilizzando un router cellulare.