La commissione per le petizioni del Parlamento Ue ha accolto la petizione di Lorenzo Torto, l’attivista italiano che ad aprile scorso ha scritto per denunciare il mancato rispetto da parte dell’Italia “della legislazione europea”. “Di fatto”, ha sostenuto Torto, “l’Italia non rispetta la direttiva Ue in materia di accessibilità”. Il 24 agosto la presidente dell’organismo che esamina le richieste Dolors Montserrat ha risposto con una lettera in cui si spiega che “è stato chiesto alla commissione europea di condurre un’indagine preliminare sulla questione”. La petizione “è stata anche trasmessa all’intergruppo disabilità del Parlamento europeo”, si legge nel testo.
Contro l’Italia, ad aprile scorso, è già stata apertura una procedura di infrazione ed è stta inviata una lettera di costituzione in mora “per il non completo recepimento delle norme dell’Ue sull’accessibilità dei prodotti e dei servizi per le persone con disabilità (direttiva UE 2019/882)”. Si tratta ad esempio di fornire adeguati strumenti come telefoni, computer, e-book, servizi bancari e comunicazioni elettroniche accessibili a tutti. Bruxelles ha recepito l’istanza di protesta dell’attivista italiano con disabilità motoria, che da anni si batte in particolare per eliminare le barriere architettoniche negli edifici pubblici. Gli uffici Ue hanno anche reso noto che Roma è stata diffidata e che “ora (da fine agosto, ndr) l’Italia dispone di 2 mesi per adottare le misure necessarie per ovviare alle carenze individuate dalla Commissione (quindi entro fine ottobre, ndr). In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di inviare all’Italia un parere motivato”.
Italia sotto indagine per infrazione Direttiva Ue sull’Accessibilità, inviata lettera di costituzione in mora – Ad aprile la Commissione europea ha avviato una procedura di messa in mora oltre che per l’Italia anche per Estonia e Danimarca. Torto ha deciso di scrivere a Bruxelles per ribadire le discriminazioni vissute dalle persone con disabilità in Italia. “Chiedo un livello di civiltà idoneo”, ha detto a ilfattoquotidiano.it. “Con questa mia azione civile ho voluto dare voce alle tantissime persone disabili che non possono vivere a pieno la propria vita a causa della non accessibilità di luoghi e servizi pubblici. Le moltissime discriminazioni esistenti non si possono più accettare e il nostro Paese deve mostrare nei fatti il senso di inclusione reale per tutti. Ad oggi – ha continuato – purtroppo in diverse situazioni ci sentiamo esclusi dalla comunità nazionale, abbiamo quotidianamente difficoltà e impedimenti ad entrare negli uffici pubblici e spesso assistiamo anche alla mancanza di trasporti pubblici locali accessibili o viaggi aerei non inclusivi per chi si sposta in carrozzina elettronica”.
Cosa prevede l’European Accessibility Act – L’atto comunitario del 2019, tra le varie cose, impone oltre a trasporti inclusivi per tutti anche che i prodotti e i servizi essenziali siano fruibili per donne e uomini con disabilità. Ciò contribuirà ad accrescere la partecipazione attiva alla società, anche nei settori dell’istruzione e dell’occupazione, delle persone disabili, almeno 87 milioni di cittadini in Europa, e offrirà loro maggiori opportunità di mobilità e autonomia. “Lo Stato italiano”, sostiene Torto, “non attua di fatto il criterio fondante relativo all’accessibilità che dovrebbe essere conseguita mediante la soppressione e la prevenzione sistematiche delle barriere, preferibilmente attraverso il principio della progettazione universale o della cosiddetta progettazione per tutti, che contribuisce a garantire alle persone disabili un accesso su base di uguaglianza con gli altri”. La direttiva dovrebbe rendere obbligatori i requisiti funzionali di accessibilità. Tali requisiti dovrebbero creare obblighi giuridicamente vincolanti e dettagliati per valutarne la conformità e garantire il buon funzionamento del mercato interno, nonché lasciare un determinato margine di flessibilità per consentire l’innovazione. “Attualmente, le misure adottate dagli Stati membri per garantire l’accesso delle persone con disabilità divergono e non sono armonizzate in tutto il mercato interno”, sottolinea Torto. “Vorrei personalmente che tutti i cittadini italiani vivessero la mancata accessibilità non come una scortesia verso una donna o un uomo con disabilità ma come un oltraggio a se stessi, un’offesa alla cittadinanza tutta”. Torto è stato invitato a Bruxelles per affrontare il tema. “La data è ancora da stabilire ma sono molto soddisfatto per questa convocazione presso la Commissione Petizioni che dimostra l’importanza delle battaglie che portiamo avanti per ottenere eguali diritti per tutti”, ha concluso.