Ogni venerdì un nuovo appuntamento con le 13 queen che cercheranno di arrivare in finale per ottenere la corona e la vittoria. Il programma è condotto da Priscilla e con lei in giuria la confermata Chiara Francini e le due new entry Paola Iezzi e Paolo Camilli
“Drag Race Italia”, giunto alla terza edizione, ha traslocato da Discovery a Paramount+. Ogni venerdì un nuovo appuntamento con le 13 queen che cercheranno di arrivare in finale per ottenere la corona e la vittoria. Il programma è condotto da Priscilla e con lei in giuria la confermata Chiara Francini e le due new entry Paola Iezzi e Paolo Camilli. Alla giuria ufficiale si aggiungeranno, inoltre, nuovi ospiti d’eccezione nelle vesti di giudici di puntata tra i quali Tiziano Ferro, Rosa Chemical, Chiara Iezzi, Ciro Immobile, M¥SS KETA, Alessandra Mastronardi, Sabrina Salerno, Melissa Satta e Jo Squillo.
Le tredici protagoniste sono: Adriana Picasso, Amy Krania, Leila Yarn, Lighting Aurora, Lina Galore, Melissa Bianchini, Morgana Cosmica, La Prada, La Sheeva Silvana della Magliana, Sissy Lea, Sypario e Vezirja. L’arte drag ha salvato spesso le protagoniste da situazioni difficili. Così abbiamo incontrato Priscilla/Mariano Gallo assieme ai giudici per chiedere come la loro arte li abbia aiutati a superare alcuni dei momenti più duri della loro vita.
PAOLA IEZZI: “IL DOLORE VA ATTRAVERSATO CON CORAGGIO”
“Uno dei momenti più difficili della mia vita personale ed artistica è stata la separazione da mia sorella. Dopo 17 anni di attività è stato doloroso vedere naufragare un sogno che ci accomunava. Tutto quello per cui avevo sudato si è interrotto bruscamente nel 2013, quello che per me è stato un ‘annus horribilis’. Dopo aver pianto tute le mie lacrime e attraversato un mare difficile, ho cercato di guardare avanti e questa cosa mi ha dato opportunità di crescere tantissimo. Bisogna passare attraverso il dolore. Oggi suona quasi una bestemmia dire che bisogna soffrire in una società dove c’è la dittatura della felicità. Oggi tutti devono essere felici immediatamente. C’è, invece, un tempo per il dolore e va guardato con coraggio. La vita va affrontata, si scappa dal dolore non si impara un granché. Oggi a 50 anni ho attraversato questo mare in maniera dignitosa e sono circondata da amici veri. Dopo dieci anni esatti io e Chiara siamo tornati a cantare insieme, il coronamento di un percorso bello”.
MARIANO GALLO: “PRISCILLA MI HA SALVATO DALL’OMOSSESUALITÀ TOSSICA” – “L’arte drag e Drag Race Italia mi hanno salvato da me stesso. Ero omosessuale dichiarato, ma imprigionato in una mascolinità tossica. Facendo la drag mi nascondevo e avevo due vite perché vedevo Priscilla come un personaggio, ma non lo è. Chi fa la drag porta in scena una parte di sé vera reale, intima, con la quale difficilmente entriamo in contatto perché ci spaventa metterci in discussione, fino a quel punto. Concepivo l’omosessualità in maniera giudicante e io mi vergogno di quel me perché oggi, grazie a Priscilla, sono diventato aperto, inclusivo, anche verso me stesso”.
CHIARA FRANCINI: “UNO SGUARDO PIÙ PROFONDO VERSO ME STESSA”
“Penso che la mia arte mi abbia salvato perché mi ha dato maggiore profondità di sguardo verso me me stessa e compreso quali fossero e mie caratteristiche. Penso che per tutti gli esseri umani, ma in particolare le donne sia importante comprendere i pregi tanto quanto i limiti perché li nel mezzo c’è la possibilità di successo e, forse, di felicità”.
PAOLO CAMILLI: “IL TEATRO MI HA FATTO SENTIRE MENO IN DIFETTO”
“Io sono cresciuto in provincia con le varie dinamiche di molte province, quindi non accettavo la mia omosessualità e aprirmi al teatro mi ha permesso di sentirmi capace in qualcosa, meno in difetto. Il teatro mi ha permesso di sperimentare e mi a fatto pensare che anche io avessi qualcosa da dire. Mi ha aiutato ad acquisire più sicurezza, poi ovviamente mi ha aperto ad un mondo più aperto come quello artistico e per me è stata una salvezza. Se non avessi iniziato a teatro non so se sarei qui a Drag Race Italia”.