I divieti austriaci al passaggio dei mezzi pesanti sui 100 chilometri di autostrada che collegano il passo del Brennero a Kufstein finiranno davanti alla Corte di Giustizia europea. L’Italia ha infatti deciso di avviare la procedura contro lo stop ai tir imposto dall’Austria che lamenta l’innalzamento dei livelli di alcuni inquinanti. I frequenti alt imposti da Vienna provocano da mesi lunghe code al passo del Brennero, in Alto Adige, rallentando gli scambi commerciali tra l’Italia e la Germania.

Proprio da quel passo avvengono infatti gli scambi di merci verso i territori tedeschi e diversi altri Paesi europei. Così ora, su proposta del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il Consiglio dei ministri ha deciso di attivare la Corte di Giustizia europea: è il primo caso in cui l’Italia ricorre direttamente contro un altro Stato membro dell’Ue per la violazione del diritto comunitario. Toccherà quindi ora ai giudici europei chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante lungo il passo del Brennero siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai trattati.

Dopo aver preso la decisione, il governo ha parlato di una scelta “difficile ma obbligata” dopo la “posizione attendista” assunta dalla Commissione Europea e a fronte della “impossibilità di raggiungere una soluzione negoziata”. Da mesi i blocchi alla circolazione imposti dall’Austria al Brennero creano disagi ai trasportatori italiani, con code che hanno raggiunto anche i 110 chilometri di lunghezza scatenando anche le proteste della Provincia autonoma di Bolzano, che lamenta a sua volta le ricadute ambientali dei torpedoni di tir incolonnati nel suo territorio.

Il tratto di autostrada tra Innsbruck, dove termina il Brennero, e Kufstein è attraversato da circa 2,4 milioni di camion all’anno che trasportano oltre 50 milioni di tonnellate di merci. Si tratta di una quantità che rappresenta una larga parte dei flussi tra l’Italia e i Paesi dell’Ue. Da tempo ormai quel flusso è rallentato dagli stop decisi da Vienna, a iniziare da quelli notturni e ogni sabato dalla 7 alle 15, che riguardano tutti i tipi di mezzi pesanti compresi gli Euro 6. A richiedere un intervento della Commissione europea, negli scorsi mesi, appellandosi alla “piena libertà di circolazione” non era stata solo l’Italia, ma anche il governo tedesco attraverso il ministro dei Trasporti Volker Wissing.

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