Per oltre quarant’anni ha lavorato per il Guardian, disegnando migliaia di vignette satiriche, ora Steve Bell, 72 anni, è stato licenziato dalla testata per una caricatura del premier israeliano Benyamin Netanyahu. Ad annunciarlo è lo stesso fumettista che ha raccontato che il giornale lo ha cacciato per un “falso” sospetto di “antisemitismo”. Accuse, queste, in seguito negate proprio dal Guardian, che sostiene che il contratto del fumettista sia semplicemente “scaduto” dopo quarant’anni di lavoro.

Quale che sia la verità resta che l’ultima vignetta di Bell sul Guardian ritrae Netanyahu mentre si disegna sul ventre una mappa di Gaza, usando un bisturi e indossando i guantoni da boxe. Sopra il capo una didascalia in cui “Bibi” intima ai residenti della Striscia di andarsene “ora”: formula, questa, che richiama il “fuori i secondi” del pugilato.

Tale disegno era già stato criticato, nei giorni scorsi, soprattutto da esponenti dei Tories, che già in passato avevano attaccato le vignette di Bell in particolare su Israele e sempre accennando a presunti rilievi di antisemitismo. Qualcuno ha interpretato i lineamenti di Netanyahu, a iniziare dal naso, come un riferimento a Shylock, l’usuraio ebreo del Mercante di Venezia di William Shakespeare spesso considerato come uno stereotipo antisemita. Accuse, queste, completamente rigettate dal vignettista, che le ha definite “false” e prive di appigli rispetto al suo soggetto, anche per il fatto che rifarsi al Mercante di Venezia sarebbe stato “fuori tema”. Bell ha dunque specificato di essersi ispirato a una vignetta del disegnatore americano David Levine che nel 1966 prese di mira l’allora presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson che indicava una cicatrice sul corpo a forma di Vietnam al tempo della guerra in quel Paese. Bell, sopra ai crediti dell’artista, nella sua vignetta aveva aggiunto parole “After David Levine”.

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Nella foto in alto | Da sinistra Steve Bell (credits Rwendland/Wikipedia), la sua vignetta pubblicata dal Guardian e il premier israeliano Bibi Netanyahu

Lungo il testo, a destra | La vignetta di David Levine del 1966 che ironizzava su una foto in cui il presidente Johnson mostrava una cicatrice sull’addome “trasformando” la ferita nella forma del Vietnam

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