Era finita sotto accusa a seguito delle rivelazioni riguardanti il marito, il quale avrebbe scambiato azioni di una società di armi mentre lei era in carica. La ministra norvegese della Difesa, Anniken Huitfeldt, è stata accusata di conflitto di interessi nelle decisioni sull’acquisto di armi da parte del governo. Huitfeldt ha quindi rassegnato le dimissioni come fa sapere l”ufficio del primo ministro Jonas Gahr Store. Le succederà Espen Barth Eide, attualmente ministro per il Clima e l’Ambiente.

Huitfeldt era in carica dall’ottobre 2021, dopo aver ricoperto vari incarichi tra il 2008 e il 2013 sotto l’ex primo ministro Jens Stoltenberg, ora segretario generale della NATO. Le dimissioni di Huitfeldt arrivano in concomitanza con un importante rimpasto di governo per la Norvegia, con nuove nomine ai ministeri della Scienza e della Pesca e la creazione di un nuovo ministero per la Digitalizzazione e l’Amministrazione.

Il premier norvegese, Jonas Gahr Støre, ha avviato un rimpasto di governo dopo che il suo partito è stato sconfitto, il mese scorso, alle elezioni amministrative. Espen Barth Eide, ministro del clima e dell’ambiente, ha sostituito Anniken Huitfeldt come ministro degli Esteri. Tre ministri hanno lasciato il governo che viene ampliato, complessivamente, a 20 membri. “Stiamo apportando questo cambiamento perché ci sono alcune aree politiche a cui dovremo prestare ancora maggiore attenzione in futuro”, ha affermato Gahr Støre, secondo cui tale modifiche “daranno al nostro gruppo maggiore forza in futuro”.

Nelle elezioni dell’11 settembre per i consigli locali dei 356 comuni e delle 11 contee norvegesi, il partito socialdemocratico laburista di Gahr Støre, dopo decenni di predominio alle amministrative, è arrivato secondo con quasi il 22% dei voti, in calo di 3,1 punti percentuali rispetto a le ultime elezioni nel 2019. Il partito conservatore Hoeyre ha ricevuto quasi il 26% dei voti, in aumento di quasi 6 punti percentuali rispetto al 2019. I membri del nuovo esecutivo si sono messi in fila per una foto fuori dal palazzo reale di Oslo dopo essere stati formalmente nominati dal re Harald.

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