“Guerra tra Israele e Hamas? La soluzione nell’immediato è una negoziazione del cessate il fuoco, garantendo al contempo la protezione dei civili. A Gaza ci sono sia gli ostaggi israeliani, sia i palestinesi. Perché le vite dei palestinesi non fanno notizia e non suscitano, soprattutto a livello politico, la stessa solidarietà e la stessa empatia che generano altri popoli?”. Sono le parole pronunciate a In Onda (La7) da Francesca Albanese, relatrice speciale Onu sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi.
La giurista, prima donna a ricoprire questo ruolo, sottolinea: “La violenza a cui sono stati esposti gli israeliani è stata scioccante ed è comprensibile il risentimento che ogni cittadino israeliano avverta. Ma i palestinesi di Gaza questo orrore l’hanno vissuto nel 2008, nel 2009, nel 2012, nel 2014, nel 2021 e nel 2022. Se l’attacco di Hamas ai civili israeliani produce risentimento, immaginate a Gaza. un ragazzino di 16 anni che ha vissuto 6 attacchi di questo tipo. Come è vita violata quella dei cittadini israeliani, così lo è quella dei palestinesi”.
Circa la soluzione a due Stati e due popoli, Albanese spiega: “Non è possibile finché si mantiene dal 1967 un’occupazione che non permette ai palestinesi di essere un popolo neanche in quel pezzo di terra che gli rimane dal 1967: la striscia di Gaza, che è ancora occupata, e la Cisgiordania, che è diventata terra di colonizzazione – continua – Si tratta di terre che sono state illegittimamente espropriate ai palestinesi e dove si verificano vere e proprie razzie da parte dei coloni, accompagnati dai soldati israeliani. Dal maggio del 2022 al 6 ottobre 2023 sono stati uccisi 460 palestinesi e Gerusalemme Est è stata considerata annessa”.
E conclude: ” Questa illegalità profonda e protratta si deve attribuire a Israele, che tutti considerano una democrazia come Stato ma occupa come una dittatura militare le terre palestinesi attraverso l’esercito, il quale fa le leggi, le applica e le fa giudicare in sede di tribunali militari. Questa è la violenza strutturale della colonizzazione. E allora il problema è a monte: perché si tollera l’impunità protratta di Israele?“-