Il 22 marzo 2023 un ordigno esplose nell’auto di un militare della Finanza che era all’interno, ma che si salvò perché riuscì ad abbandonare l’auto in tempo. Oggi un uomo, 50enne di origini foggiane, è stato arrestato dai carabinieri, su ordine del giudice per le indagini di Napoli, perché accusato di aver messo l’ordigno all’interno dell’auto. L’accusa è di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione, per aver confezionato, detenuto e portato in luogo pubblico un ordigno esplosivo improvvisato. Avvenne tutto a Bacoli.
L’ufficiale superiore della Guardia di Finanza era alla guida del veicolo quando fu azionato l’ordigno da parte dell’indagato, che si trovava presumibilmente a pochi metri dal luogo dell’esplosione. La vittima riuscì a uscire illesa dal proprio mezzo nonostante la violenta deflagrazione distrusse completamente l’autovettura in pochi minuti e sebbene alcuni pezzi d’auto, anche di una certa consistenza, furono rinvenuti ad oltre 60 metri dal luogo dell’esplosione, a testimonianza appunto della pericolosità dell’ordigno non convenzionale impiegato. Oltre all’arresto del presunto colpevole da parte dei militari del Nucleo Investigativo di Napoli sono state eseguite alcune perquisizioni personali domiciliari. Nei prossimi giorni, si svolgerà l’interrogatorio di garanzia.
Si indaga in ambito familiare per individuare il o i possibili mandanti. L’ufficiale ha riferito di una separazione “conflittuale” con la moglie e di screzi legati soprattutto agli incontri con il loro bambino di due anni “nella quale la sua ex coniuge cercava di impedirgli di vedere il bambino, con conseguenti reciproche denunce”. La bomba era stata piazzata tra la ruota posteriore destra e il baule e azionata a distanza o con un timer. A incastrare il 50enne le immagini delle telecamere di sorveglianza.