Articolo aggiornato alle 2 del 17 ottobre
Bruxelles piomba di nuovo nell’incubo del terrorismo del fondamentalismo islamico. Immagini e parole che sembravano consegnate alla storia si riprendono le prime pagine e le edizioni straordinarie. Invece la dinamica è la stessa degli attentati tra il 2015 e il 2016: nel centro della capitale belga un uomo ha aperto il fuoco con un kalashnikov dopo essere sceso da uno scooter e ha ucciso almeno due persone, due tifosi svedesi che stavano andando allo stadio per assistere alla partita tra la loro Nazionale e il Belgio. Diverse persone sono rimaste ferite, tra cui un tassista che è stato già considerato fuori pericolo. L’autore dell’attentato si è dato alla fuga con lo stesso scooter.
“Ha urlato Allah Akbar” – Durante gli spari, raccontano i testimoni, ha urlato “Allah Akbar“. E’ in corso una caccia all’uomo: la polizia è mobilitata in tutta la città, ha detto il sindaco della città Philippe Close, mentre il premier Alexander De Croo ha chiesto ai cittadini “di essere vigili”. La partita, valida per le qualificazioni a Euro 2024, è stata interrotta durante l’intervallo. I tifosi delle due nazionali sono stati invitati a non uscire e a restare all’interno dello stadio: sugli spalti circa 35mila persone che hanno atteso la notte fonda prima di poter lasciare l’impianto sotto il controllo delle forze dell’ordine. Il portavoce della Procura federale a tarda sera ha invitato le persone che sono “al cinema, al ristorante o fuori casa” a “tornare a casa e restare a casa finché non ci sono minacce”.
Chi è l’attentatore – Il presunto attentatore è un tunisino di 45 anni: il portavoce della Procura federale belga ha detto alla tv nazionale che il sospetto è stato identificato come Abdesalem Lassoued, nato nel 1978. Secondo il quotidiano La Libre il tunisino è richiedente asilo dal 2019. Quest’ultima notizia non è stata confermata ufficialmente dalle autorità. Col passare delle ore è emerso che l’attentatore non solo era conosciuto ai servizi di intelligence federali per la sua radicalizzazione islamica ma era anche noto alle autorità tunisine per fatti legati ad attività terroristiche. L’uomo è domiciliato a Schaerbeek, quartiere della capitale tra i più densamente popolati dalla comunità turca e da quella nordafricana. Qui nella notte la polizia ha effettuato una serie di perquisizioni.
Er is een opeising geweest op sociale media. Die boodschap was opgenomen door een persoon die zich identificeert als aanslagpleger. Hij zegt zich te inspireren op de Islamitische Staat.
— CrisisCenter Belgium (@CrisiscenterBE) October 16, 2023
Sui social inneggia all’Isis – Diversi video pubblicati sui social dal sospetto fanno riferimento allo Stato islamico e al Califfato. In un video-selfie in cui è vestito allo stesso modo in cui è entrato in azione – giacca arancione fluorescente e casco bianco – ha detto: “Mi sono vendicato per i musulmani. Si vive per la religione e si muore per la religione”. Subito dopo ha annunciato che si stava dirigendo verso lo stadio Re Baldovino (l’ex Heysel) dove si stava giocando Belgio-Svezia,per questo i tifosi hanno atteso la bonifica della zona prima di poter lasciare l’impianto. Il governo belga ha innalzato il livello di allerta a 4, il suo massimo, sinonimo di minaccia terroristica “grave e imminente”. Anche la Francia e i Paesi Bassi hanno rafforzato i controlli di frontiera. La Commissione europea ha adottato misure eccezionali per martedì: ai dipendenti è consigliato il telelavoro, i palazzi saranno aperti con orario ridotto 7-17, i parcheggi saranno chiusi, le riunioni non essenziali saranno posticipate o svolte in virtuale.
La ricostruzione – La sparatoria è avvenuta intorno alle 19.15 nel centro di Bruxelles, vicino a Place Sainctelette, tra Boulevard d’Ypres e Boulevard du Ninième de ligne. Si tratta di una zona non lontana dal quartiere di Molenbeek, da dove partirono proprio gli attacchi terroristici di Parigi e gettarono la Francia nell’orrore del Bataclan. In un video che circola sui social network si vede chiaramente un uomo con un giaccone arancione e un casco in testa che si ferma sul marciapiede, lascia cadere lo scooter su cui è arrivato e imbracciando un fucile automatico, probabilmente un Ak-47, inizia a sparare. A questo punto si vede l’uomo entrare nel vicino androne di un palazzo di uffici per inseguire persone in preda al panico. Si sentono altri colpi dell’arma, poi si vede il killer che uscendo dall’androne dà il colpo di grazia a una delle vittime per poi risalire sullo scooter e dileguarsi.
Le piste sul movente – Il fatto che le due vittime – che secondo una prima ricostruzione erano appena scese da un taxi – siano svedesi rimanda la mente al fatto che in Svezia va avanti da molti mesi un dibattito sul “diritto” di bruciare il Corano (in particolare davanti alle moschee o alle ambasciate straniere a Stoccolma), polemica che ha provocato più volte disordini di piazza e che è arrivata a coinvolgere i più alti organismi della giustizia del Paese scandinavo. Gli unici riferimenti espliciti fatti dall’attentatore sono stati alla guerra in Medio Oriente (“Ieri l’America con aerei e missili, oggi la Gran Bretagna con tutte le sue forze a sostegno degli ebrei”, si legge in uno dei suoi post) e all’omicidio di un bambino musulmano di 6 anni in Illinois da parte di un americano di 71 anni, incriminato con l’accusa di odio razziale: “Stiamo parlando di una morte violenta, ma se fosse stato un bambino cristiano, avremmo parlato di terrorismo…”. Dopo la pubblicazione dei filmati, Facebook ha eliminato il profilo su cui erano stati pubblicati i video dell’attentatore.
Le reazioni – Messaggi di cordoglio e solidarietà sono arrivati da tutti i vertici delle istituzioni europee. “Il cuore dell’Europa è stato colpito dalla violenza”, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ex premier del Belgio. “Siamo uniti contro il terrorismo”, ha aggiunto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. “Ho appena parlato con il primo ministro Alexander De Croo per esprimere la solidarietà dei francesi in questo momento terribile che sta attraversando Bruxelles. Pensiamo alle vittime di questo vile attacco, così come ai nostri amici belgi e svedesi di cui condividiamo lo shock”, ha dichiarato Emmanuel Macron. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni – dice una nota di Palazzo Chigi – segue “con preoccupazione le notizie sull’attentato compiuto a Bruxelles, nel cuore dell’Europa. L’Italia condanna con decisione ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo”.