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A bordo c’è una squadra di lottatori di sumo: “Pesano troppo, non possiamo decollare”. La compagnia aerea costretta organizzare un volo straordinario

I lottatori avrebbero dovuto imbarcarsi su due Boeing 737-800, uno in partenza dall’aeroporto Haneda di Tokyo e l’altro da Itami di Osaka

di F. Q.

La compagnia aerea Japan Airlines si è trovata a fronteggiare un imprevisto davvero inusuale a causa di un evento di sumo sull’isola di Amani Oshima. Il problema si è infatti posto quando ci si è accorti che un’intera squadra di lottatori di sumo sarebbe salita a bordo di un aereo e il particolare peso degli atleti di questa disciplina, una delle tradizioni più iconiche del Giappone, ha sollevato delle preoccupazioni legate alla capacità dell’aereo. Tanto che la compagnia aerea giapponese ha dovuto prendere una decisione straordinaria per evitare che il peso complessivo degli atleti compromettesse l’efficienza del volo.

I lottatori avrebbero dovuto imbarcarsi su due Boeing 737-800, uno in partenza dall’aeroporto Haneda di Tokyo e l’altro dall’aeroporto Itami di Osaka. Tutto regolare, fino a quando la compagnia di bandiera nipponica – il giorno prima del volo – ha ricevuto la lista dei passeggeri, scoprendo la presenza della folta comitiva di rikishi (lottatori di sumo). Il peso medio di ogni “guerriero” è stimato attorno ai di 120 chili per uno, nonché 50 in più rispetto ai 70 che sono considerati standard. Così, quando il personale della compagnia ha sollevato perplessità circa la riuscita del decollo, la Japan Airlines ha dovuto pensare ad un piano “b”, programmando un volo extra da Haneda, per “suddividere” il carico.

Un portavoce della JAL ha spiegato al quotidiano Minami-Nippon Shimbun che è “estremamente raro per noi operare voli speciali” a causa delle restrizioni di peso. Più di 450 lottatori di sumo avrebbero dovuto prendere parte alla competizione dell’isola, iniziata venerdì 13 ottobre. Epilogo identico è stato fatto anche per il viaggio di ritorno, mettendo a disposizione un altro volo speciale.

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