“La democrazia è dove c’è rispetto dell’altro. Basta leggere l’articolo 3 della Costituzione in cui il diritto dell’altro è estremamente importante”. Così Liliana Segre, intervenendo alla prima puntata di “Che tempo che fa”, in onda sul Nove, ha risposto a una domanda di Fabio Fazio sui valori condivisi che dovrebbero avere le “grandi democrazie”.
“È lì – ha aggiunto – Che col diritto la parola mitezza è un po’ un pesce fuor d’acqua”. Proprio della parola “mitezza” la senatrice a vita aveva parlato durante la trasmissione, spiegando il perché dell’uso di quella parola durante il discorso pronunciato a Palazzo Madama all’apertura della nuova legislatura.
“Mitezza è una parola non solo non usata più da nessuno ma che risale a quando io ero piccola, quando ero nervosa, maleducata, capricciosa e qualcuno mi esortava a essere mite. Essere mite già allora mi suonava strano. Da vecchia, con quello che mi è capitato nella vita, questa parola mi è sembrata avvolta dalla bellezza della mia infanzia, da un mondo che non c’è più. Ho avuto il coraggio in Senato all’apertura della nuova legislatura, dove si sentiva tanto odio e tanta antipatia aleggiare in quelle sacre mura. Ho usato la parola mitezza forse come una favoletta o un rimprovero. Purtroppo sono scettica, parole al vento…”.