Mondo

L’ospedale bombardato a Gaza infiamma il mondo arabo: proteste e scontri dalla Turchia alla Tunisia

Il bombardamento dell’ospedale di Gaza, dove si registrano centinaia di morti, ha infiammato il mondo arabo. Martedì sera ci sono state alcune manifestazioni spontanee partite in diverse città di almeno tre Paesi in seguito alle notizie della strage consumatasi all’Al-Ahli Arabi Hospital di Gaza, struttura in cui si erano rifugiate molte famiglie. Hamas ha accusato del raid Israele, mentre l’esercito di Tel Aviv ha respinto le accuse attribuendo la responsabilità alla Jihad islamica.

Una strage che è destinata a inasprire ulteriormente il clima, come dimostrano le proteste e gli scontri verificatisi in diversi Stati. A Istanbul sono state migliaia le persone che hanno manifestato davanti al consolato di Israele dopo che hanno iniziato a diffondersi le notizie del raid. Nel corso della nottata verso il palazzo che ospita gli uffici diplomatici dello Stato ebraico sono anche stati sparati fuochi d’artificio nel tentativo di colpirne le finestre. Una manifestazione, già programmata, si è svolta anche a Teheran.

Tensioni si sono registrate anche a Tunisi tra manifestanti pro Palestina e polizia. I dimostranti hanno tentato di marciare verso la sede dell’ambasciata di Francia ma sono stati bloccati. Diverse migliaia di persone sono scese in strada nella notte in varie città del Paese: marce e veglie di solidarietà sono state organizzate a Gafsa, Medenine, Zarzis, Ben Guerdane, Tataouine, e Sfax, riportano di media locali.

Centinaia di persone hanno cercato di fare irruzione nell’ambasciata israeliana ad Amman, capitale della Giordania, per protestare contro l’esplosione nell’ospedale. Un tentativo che si è ripetuto anche mercoledì mattina, nonostante gli uffici siano già stati evacuati negli scorsi giorni. Diversi video su Twitter mostrano una folla inferocita che circonda l’edificio e cerca di farvi irruzione.

Sono degenerati in scontri tra i manifestanti e la polizia palestinese le manifestazioni a Ramallah e in altre parti della Cisgiordania. La polizia ha fatto uso di lacrimogeni e granate stordenti per disperdere i manifestanti, ma la situazione è stata a lungo tesa con scontri isolati nelle vie limitrofe al centro. Scontri e violenze si sono viste anche tra le strade di Beirut mercoledì pomeriggio nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti. Secondo quanto scrive l’Orient le Jour online, l’esercito ha rapidamente caricato i manifestanti, picchiandone molti con i manganelli. Un gruppo di manifestanti pro Palestina si è radunato martedì anche a Tripoli, davanti all’ambasciata italiana per chiederne la chiusura, accusando l’Italia di sostenere Israele nella sua aggressione a Gaza, scrive il The Libia Observer su X.