Con ogni probabilità dovrà interrompere temporaneamente la sua tournée “TonyColombo Super Show” e forse rinunciare al grande concerto organizzato al Palapartenope di Napoli il prossimo 26 dicembre. Il cantante neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, detto moncherino, ucciso in un agguato il 23 agosto 2012 sul lungomare di Terracina, sono tra le 27 persone arrestate stamane nel corso del blitz del Ros e dei carabinieri di Napoli, su indagine della Dda di Napoli coordinata dai pm Maurizio De Marco e Lucio Giugliano. Sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.
Non sono i soli. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, circa 1386 pagine dove i pm ricostruiscono e fotografano la mutazione genetica del clan Di Lauro, c’è anche Vincenzo Di Lauro, 48 anni, secondo dei dieci figli del boss Paolo Di Lauro, soprannominato Ciruzzo ‘o Milionario, fondatore della cosca di Secondigliano, detenuto dal 2005.
Scrivono i magistrati nella premessa dell’indagine illustrando proprio la figura di Vincenzo Di Lauro: “La sua parola d’ordine è stata di considerare il clan un’azienda di famiglia, i metodi camorristi erano applicati come mezzo necessario per raggiungere finalità che sono essenzialmente economiche, finanziarie e commerciali e non principalmente per affermare il dominio sul territorio, non più l’elemento costitutivo unico ed essenziale su cui ruota la vita criminale della sua consorteria. In pratica ha modernizzato il clan tristemente noto per le sanguinose faide scatenate nel primo decennio del secolo”.
Il clan, tra il 2017 e il 2021, avrebbe investito in società di abbigliamento e creato brand, come quello denominato ‘Corleone’. Non solo. Anche la bevanda energetica ‘9 mm’, il cui nome richiama il calibro delle pistole, sarebbe riconducibile, secondo gli investigatori, al clan che è divenuto un’operatore economico con una attenta differenziazione delle diverse attività. Un clan che ormai ha differenziato le proprie attività, si è reso soggetto economico autonomo e costruisce prodotti propri da immettere sul mercato e collegato ad attività commerciali.
Secondo gli inquirenti agiva come una holding economica e finanziaria con investimenti in attività ritenute meno rischiose attraverso società intestate a prestanome con le quali il clan gestiva, altre attività commerciali come una nota palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati. Anche il contrabbando di sigarette dall’est, in particolare dalla Bulgaria e dall’Ucraina, faceva parte del ‘core business’ dei Di Lauro, con l’importazione circa una tonnellata e mezza di ‘bionde’ che hanno rifornito i mercati illegali.
I vertici del clan Di Lauro, il cantante neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli avrebbero inoltre investito mezzo milione di euro per mettere in piedi una fabbrica di sigarette (già sequestrata) con tabacco estero da vendere in Italia e non solo. Dall’inchiesta sono poi emerse attività illecite come lo spaccio di droga, estorsioni, minacce ai familiari di un pentito e anche agli imprenditori che partecipavano alle aste giudiziarie per costringerli a desistere.
Tony Colombo e Tina Rispoli, già sospettati più volte in passato di legami con gli affari della camorra, sarebbero tra i finanziatori di molte operazioni finanziarie. Non potevano dire di no, già due anni fa furono accusati di trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso e riciclaggio, sempre aggravato dal metodo mafioso e colpiti da un sequestro di 80mila euro, un appartamento, due box auto e due autoveicoli.
Il cantante neomelodico palermitano da 20 anni vive a Napoli, e la moglie, nel marzo del 2019 sono stati protagonisti di un matrimonio-trash prima un concertino a Piazza Plebiscito in barba ai controlli poi il giorno seguente un corteo della sposa su una carrozza trainata da quattro cavalli bianchi per le strade del corso Secondigliano con giocolieri, musica, ragazze pon pon, comparse con vestiti d’epoca e lancio di coriandoli. Poi il matrimonio al Maschio Angioino con trombettieri (si tratta di 5 musicisti della banda della Penitenziaria), e la gaffe del Comune di Napoli che aveva organizzato nello luogo un convegno sulle vittime innocenti di camorra poi dirottato a Palazzo San Giacomo.
Eppure nonostante Tony Colombo e Tina Rispoli da sempre sono personaggi chiacchierati e al centro di cronache giudiziarie questo non impedisce loro la ribalta nazionale. Tanto è vero che lo scorso agosto nel corso di un concerto a Palermo di Gigi D’Alessio, l’artista napoletano dal palco dice: “Siete un pubblico straordinario e questa sera in mezzo a voi c’è uno degli artisti più importanti della scena napoletana insieme a sua moglie, un siciliano doc, un palermitano doc, Tony Colombo è qui e sono ospite io nella tua città”. A confermare il gradimento del pubblico nonostante tutto, i biglietti per il concerto “TonyColombo Super Show” organizzato al Palapartenope di Napoli per il prossimo 26 dicembre sono ormai tutti venduti con grande soddisfazione di Giorgio Mascitelli, manager della coppia e figlio di Bruno detto ‘o Canotto coinvolto e arrestato in fatti di camorra.