Rinviato al 30 novembre: si attendeva per oggi la pronuncia del giudice per l’udienza preliminare sulla questione preliminare nel processo Attanasio, ovvero se Rocco Leone, il funzionario del World Food Programme (Wfp o Pam) imputato per omicidio colposo, possa usufruire o meno dell’immunità. La gup del tribunale di Roma ha deciso di aggiornare il processo sulla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio 2021.
Il tribunale ha infatti deciso di citare un funzionario della Farnesina che dovrà riferire in aula su due questioni: si chiede anzitutto di poter acquisire ulteriori informazioni sulle prassi consuetudinarie nella comunicazione dei nominativi dei funzionari del Wfp che dovrebbero beneficiare dell’immunità; in secondo luogo, se vi sono stati dei tentativi di risoluzione della controversia sull’immunità fra lo Stato italiano e l’Onu.
Le due questioni vanno al cuore del contenzioso aperto sul tema dell’immunità funzionale di cui godrebbe (secondo le Nazioni Unite) il funzionario imputato, Rocco Leone. L’altro funzionario a processo – Mansour Luguru Rwagaza – è stato nel frattempo stralciato per irreperibilità. La gup in sostanza convoca la Farnesina, nella persona di un suo funzionario che il Mae indicherà, per rispondere in prima persona sul tema, cosa da cui finora il ministero ha sempre svicolato.
Ora la Farnesina dovrà comparire e spiegare in udienza in che modo venissero comunicati gli elenchi dei funzionari del Wfp coperti da immunità, elenchi che in base agli accordi andrebbero inviati aggiornati ogni anno da parte del Pam al nostro ministero e che invece di fatto erano vecchi di anni. Inoltre, si domanda al Mae se siano stati messi in atto dei meccanismi di qualche tipo per trovare una soluzione concordata sul tema.
E proprio lì si trovava ieri il ministro degli esteri Antonio Tajani, che ha fatto “visita al mercato di Limbiate” (come rende noto l’Ansa), ma non alla tomba del diplomatico che si trova a poca distanza, nella medesima cittadina. Il tour brianzolo del vicepresidente era inserito nella campagna elettorale per le elezioni suppletive che si terranno domenica e lunedì nella provincia di Monza e Brianza. E proprio allo storico Arengario di Monza da ieri, su decisione della giunta comunale, campeggia uno stendardo con la gigantografia di Attanasio e la scritta: “Luca Attanasio, ambasciatore di pace nato in Brianza. Uomo giusto in attesa di giustizia.” Chissà se è stato visto.