Premetto sin da subito di non nutrire alcuna simpatia per lo scrittore, anzi: mi è profondamente antipatico. Lo dico per onestà e trasparenza nei confronti di chi legge: penso che Saviano sia uno dei più feroci alfieri del politicamente corretto (a fasi alterne, evidentemente: a dare della bastarda a Meloni ci ha messo assai poco) e francamente penso, in totale sincerità, che sia emblema di un mondo malinconicamente noto, radical e salottiero, di una sinistra abbastanza finta, lontanissima dalla gente e dal popolo che invece pretende di rappresentare.
Smontare gli argomenti di Saviano è davvero semplicissimo: racconta di una sorta di Italia autoritaria, di un potere esecutivo che prova ad armare la magistratura per sopprimere il diritto di espressione e di critica, di una politica che profitta del suo potere per soverchiare il “povero” scrittore idealista.
Prima di tutto c’è da dire che quando Saviano venne querelato da Meloni, quest’ultima non era al governo e capeggiava un partito assai meno rappresentativo di quello che è oggi. Se la sentenza arriva adesso è da imputare ai tempi del processo e che ora Meloni sia il Presidente del Consiglio mi pare tutto sommato una casualità. Il tentativo, maldestro, è quello di distogliere l’attenzione dal processo: nel quale ci si dovrebbe difendere, come Saviano ha provato a fare, per poi accettarne le conseguenze con rispetto.
A parte il fatto che non si riesce ancora a comprendere se la magistratura sia a favore o contro questo governo (a leggere degli scontri, peraltro proprio sul tema dei migranti, non mi pare scorra buon sangue). Penso che quello che Saviano ha affermato sia molto grave e la magistratura stessa dovrebbe interessarsene: se le regole sono state rispettate, se all’imputato Saviano sono state riconosciute tutte le garanzie previste dal codice, esattamente in cosa si declinerebbe questo autoritarismo che percepisce? E, soprattutto, se davvero l’esecutivo tenta di schiacciare alcuni intellettuali scomodi (ci torniamo tra poco su questo) ricorrendo alla magistratura, allora si potrebbe concludere che quest’ultima sia complice del potere esecutivo? Credo che sia un punto da chiarire e che sia necessario farlo con assoluta urgenza.
Peraltro, come cittadino della Repubblica, mi sento offeso dalle dichiarazioni di uno scrittore che offende lo Stato, mentre quest’ultimo gli garantisce una scorta, pagandola con risorse economiche della collettività: in effetti una forma assai curiosa di paese autoritario.
L’elemento però di maggior centralità, a mio sommesso avviso, riguarderebbe la “scomodità” dell’intellettuale Roberto Saviano. Mi spiace di cuore doverlo scrivere (mica tanto in effetti), ma se io fossi Giorgia Meloni mi augurerei la piena attività di centinaia e centinaia di roberti saviani: quando Saviano ha dichiarato di voler lasciare l’Italia a seguito di questa condanna (già me lo immagino mentre chiede di essere accolto altrove come perseguitato politico: sarebbe una scena davvero da immortalare) avete notato qualcuno, anche nella vostra “bolla social”, che si sia disperato in merito? Un intellettuale è scomodo se fa presa sulla gente, se ne condiziona i pensieri e magari i comportamenti: al popolo non interessa assolutamente nulla di dove vive Roberto Saviano (peraltro si è detto spesso delle sue permanenze a New York, legittimissime: ci mancherebbe altro!). Nessuno mi pare abbia provato o stia provando a trattenerlo: assolutamente nessuno.
Insomma qui forse siamo in presenza di una bella trovata di marketing in pieno stile berlusconiano, il colmo dei colmi verrebbe da dire: un condannato che si racconta come perseguitato. Saviano è spesso in TV ospite di programmi seguitissimi, è ripreso da decine di giornali di area e non solo, è scortato e protetto dalla forza pubblica, chiama bastarda il capo del governo (una donna, piccolo cortocircuito) e viene condannato a pagare una cifra simbolica, contesta pubblicamente la sentenza con argomenti che a molti appaiono ambigui e contraddittori, dice di voler scappare verso un altro paese e nessuno della polizia cerca di fermarlo: tutto questo avverrebbe in un paese dove la democrazia è a rischio.
Saviano ha avuto certamente dei meriti, il primo Saviano quantomeno, ma per come la vedo io sono stati vanificati dalla politicizzazione che ha fatto della lotta alle mafie: politicizzazione che peraltro lo ha portato allo scontro con uomini come don Patriciello che, ventre a terra, combattono certe devianze ogni santo giorno. Senza parlare della spettacolarizzazione della camorra, giustamente criticata da Gratteri.
Il nostro è un paese libero e democratico: abusare dello spettro dell’autoritarismo credo sia assai pericoloso (e poco onesto a dirla tutta) perché la favola Al lupo! Al lupo! la conosciamo tutti e il rischio è quello di non vederli poi certi pericoli, qualora divenissero verosimili. Inoltre certe affermazioni, oltre a denotare una totale assenza di argomenti seri, probabilmente esprimono anche una imbarazzante sopravvalutazione di sé.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".
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La Fionda
Rivista di politica e cultura
Media & Regime - 18 Ottobre 2023
Trovo imbarazzanti le parole di Saviano dopo la condanna per diffamazione: spiego perché
di Savino Balzano
Ho trovato davvero imbarazzanti e assai gravi le parole di Roberto Saviano a margine della condanna per diffamazione, per aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni.
Premetto sin da subito di non nutrire alcuna simpatia per lo scrittore, anzi: mi è profondamente antipatico. Lo dico per onestà e trasparenza nei confronti di chi legge: penso che Saviano sia uno dei più feroci alfieri del politicamente corretto (a fasi alterne, evidentemente: a dare della bastarda a Meloni ci ha messo assai poco) e francamente penso, in totale sincerità, che sia emblema di un mondo malinconicamente noto, radical e salottiero, di una sinistra abbastanza finta, lontanissima dalla gente e dal popolo che invece pretende di rappresentare.
Smontare gli argomenti di Saviano è davvero semplicissimo: racconta di una sorta di Italia autoritaria, di un potere esecutivo che prova ad armare la magistratura per sopprimere il diritto di espressione e di critica, di una politica che profitta del suo potere per soverchiare il “povero” scrittore idealista.
Prima di tutto c’è da dire che quando Saviano venne querelato da Meloni, quest’ultima non era al governo e capeggiava un partito assai meno rappresentativo di quello che è oggi. Se la sentenza arriva adesso è da imputare ai tempi del processo e che ora Meloni sia il Presidente del Consiglio mi pare tutto sommato una casualità. Il tentativo, maldestro, è quello di distogliere l’attenzione dal processo: nel quale ci si dovrebbe difendere, come Saviano ha provato a fare, per poi accettarne le conseguenze con rispetto.
A parte il fatto che non si riesce ancora a comprendere se la magistratura sia a favore o contro questo governo (a leggere degli scontri, peraltro proprio sul tema dei migranti, non mi pare scorra buon sangue). Penso che quello che Saviano ha affermato sia molto grave e la magistratura stessa dovrebbe interessarsene: se le regole sono state rispettate, se all’imputato Saviano sono state riconosciute tutte le garanzie previste dal codice, esattamente in cosa si declinerebbe questo autoritarismo che percepisce? E, soprattutto, se davvero l’esecutivo tenta di schiacciare alcuni intellettuali scomodi (ci torniamo tra poco su questo) ricorrendo alla magistratura, allora si potrebbe concludere che quest’ultima sia complice del potere esecutivo? Credo che sia un punto da chiarire e che sia necessario farlo con assoluta urgenza.
Peraltro, come cittadino della Repubblica, mi sento offeso dalle dichiarazioni di uno scrittore che offende lo Stato, mentre quest’ultimo gli garantisce una scorta, pagandola con risorse economiche della collettività: in effetti una forma assai curiosa di paese autoritario.
L’elemento però di maggior centralità, a mio sommesso avviso, riguarderebbe la “scomodità” dell’intellettuale Roberto Saviano. Mi spiace di cuore doverlo scrivere (mica tanto in effetti), ma se io fossi Giorgia Meloni mi augurerei la piena attività di centinaia e centinaia di roberti saviani: quando Saviano ha dichiarato di voler lasciare l’Italia a seguito di questa condanna (già me lo immagino mentre chiede di essere accolto altrove come perseguitato politico: sarebbe una scena davvero da immortalare) avete notato qualcuno, anche nella vostra “bolla social”, che si sia disperato in merito? Un intellettuale è scomodo se fa presa sulla gente, se ne condiziona i pensieri e magari i comportamenti: al popolo non interessa assolutamente nulla di dove vive Roberto Saviano (peraltro si è detto spesso delle sue permanenze a New York, legittimissime: ci mancherebbe altro!). Nessuno mi pare abbia provato o stia provando a trattenerlo: assolutamente nessuno.
Insomma qui forse siamo in presenza di una bella trovata di marketing in pieno stile berlusconiano, il colmo dei colmi verrebbe da dire: un condannato che si racconta come perseguitato. Saviano è spesso in TV ospite di programmi seguitissimi, è ripreso da decine di giornali di area e non solo, è scortato e protetto dalla forza pubblica, chiama bastarda il capo del governo (una donna, piccolo cortocircuito) e viene condannato a pagare una cifra simbolica, contesta pubblicamente la sentenza con argomenti che a molti appaiono ambigui e contraddittori, dice di voler scappare verso un altro paese e nessuno della polizia cerca di fermarlo: tutto questo avverrebbe in un paese dove la democrazia è a rischio.
Saviano ha avuto certamente dei meriti, il primo Saviano quantomeno, ma per come la vedo io sono stati vanificati dalla politicizzazione che ha fatto della lotta alle mafie: politicizzazione che peraltro lo ha portato allo scontro con uomini come don Patriciello che, ventre a terra, combattono certe devianze ogni santo giorno. Senza parlare della spettacolarizzazione della camorra, giustamente criticata da Gratteri.
Il nostro è un paese libero e democratico: abusare dello spettro dell’autoritarismo credo sia assai pericoloso (e poco onesto a dirla tutta) perché la favola Al lupo! Al lupo! la conosciamo tutti e il rischio è quello di non vederli poi certi pericoli, qualora divenissero verosimili. Inoltre certe affermazioni, oltre a denotare una totale assenza di argomenti seri, probabilmente esprimono anche una imbarazzante sopravvalutazione di sé.
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I nuovi Re di Roma
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“Le querele temerarie sono uno schiaffo al diritto del cittadino a essere informato. In Italia aumentano, ma nessun governo è intervenuto”
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Su Palestina e Israele regna il pensiero unico: la disumanità si è fatta sistema
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".