La vicenda del passaggio forzato di 300mila clienti Intesa Sanpaolo alla divisione digitale Isybank è finita al centro di un’interrogazione parlamentare e ora si attiva anche la Banca d’Italia. Ad essere “interrogato” dai deputati è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che ha spiegato come il ministero dell’Economia non fosse stato informato della procedura adottata dal gruppo guidato da Carlo Messina. Il gruppo di Fratelli d’Italia ha quindi esortato il Mef ad attivarsi per proteggere gli interessi dei clienti e imporre alla banca di concedere più tempo per rinunciare al trasferimento. Cirani ha spiegato che “Bankitalia ha comunque chiesto a Intesa Sanpaolo di garantire nel corso del passaggio la comunicazione alla clientela, di consentire ai clienti non interessati al passaggio in Isybank di mantenere il rapporto originario e di assicurare l’ordinato trasferimento dei rapporti e su questi temi ha ricevuto rassicurazioni da parte di Intesa Sanpaolo”. Bankitalia – ha aggiunto il ministro “continuerà a monitorare l’operazione”.
Intesa Sanpaolo pianifica di trasferire alla nuova divisione fino a 2 milioni di clienti, tendenzialmente quelli con i conti corrente meno pingui. Infatti sono automaticamente esclusi tutti i correntisti con depositi oltre i 100mila euro oppure che lo movimentano frequentemente, tipicamente professionisti e/o piccoli imprenditori. Le operazioni su Isybank si gestiscono soltanto attraverso app su smartphone e praticamente non esistono filiali fisiche. Il che, per la banca, comporta un’ importante riduzione dei costi. Intesa Sanpaolo afferma che tutto è avvenuto rispettando le regole. I clienti interessati hanno ricevuto una comunicazione sulla app della banca, che, al momento dell’apertura del contro sarebbe stata indicata come canale preferenziale per ricevere informazioni. Sui social si trovano facilmente testimonianze di clienti sorpresi e indignati. “Chi ve l’ha chiesto?”, si domanda qualcuno su X. E in effetti nessuno lo ha chiesto visto che la decisione è stata semplicemente comunicata al cliente. L’operazione fa salvi i clienti sopra i 65 anni ma chi è più giovane e non ha dimestichezza con la tecnologia o non è uso controllare regolarmente l’app potrebbe essere stato trasferito “a sua insaputa”