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Parla il figlio 25enne di Virginia Sanjust: “Mia mamma è malata. Sono io a dilazionarle i soldi, lei ne vorrebbe di più per cappuccini e sigarette”

Un mondo impastato di sofferenza gigantesca che emerge con inattesa chiarezza dalle parole del figlio dell’ex “signorina buonasera” Giancarlo Armati, 25 anni, studente di Economia, nato dal matrimonio della Sanjust con lo 007 Federico Armati. Il quale ha concesso al Corriere della Sera un’intervista che è un pugno allo stomaco

È una storia di dolore, di sofferenza, di problemi mai risolti, di persone che tradiscono invece che aiutare. Fino ad oggi si era capito molto poco della storia di Virginia Sanjust, l’ex annunciatrice Rai figlia di Antonella Interlenghi e del barone Giovanni Sanjust di Teulada (morto schiacciato da un trattore mentre lavorava la terra), da alcuni anni al centro di diverse vicende giudiziarie, dall’accusa di stalking da parte di un ex fidanzato al tentativo di estorsione ai danni della nonna, l’attrice Antonella Lualdi, morta lo scorso agosto (il nonno era un altro grande attore, Franco Interlenghi).

Una settimana fa era stata assolta in appello da quest’ultima accusa poi, due giorni fa, è stata condannata in un processo per direttissima a due mesi e 20 giorni di reclusione per tentato furto dopo essere stata colta dai Carabinieri mentre frugava dentro una Smart, in Via Flaminia, a Roma. “Vivo in strada, ho difficoltà a trovare un modo per vivere, non ho soldi, non ho niente”, ha spiegato lei stessa in aula, subito prima che la pena le venisse sospesa.

Ma dietro quel “non ho soldi, non ho niente” si cela un mondo impastato di sofferenza gigantesca che emerge con inattesa chiarezza dalle parole del figlio dell’ex “signorina buonasera” Giancarlo Armati, 25 anni, studente di Economia, nato dal matrimonio della Sanjust con lo 007 Federico Armati. Il quale ha concesso al Corriere della Sera un’intervista che è un pugno allo stomaco e grazie alla quale si scopre che l’ex volto tv soffre di disturbi psichici dal 2004, tanto da essere stata “sottoposta a decine di Tso a decine di ricoveri presso cliniche, ha vissuto anni in comunità e probabilmente nei precedenti ricoveri stava meglio di come sta oggi”. Dal 2020 il ragazzo è stato nominato amministratore di sostegno della madre, uno ruolo che considera un onore e una responsabilità ma che, ammette, svolge “con tanta paura”.

Ma come e di cosa vive oggi la Sanjust? “Vive male come pochi di noi sarebbero capaci di fare. Tutto ciò, è complicato spiegarlo. Ma è una sua legittima scelta che si rinnova ogni giorno. Mamma ha avuto ogni tipo di possibilità, tante persone le hanno offerto la propria mano, ma ogni volta ha girato le spalle e ha reso impossibile aiutarla. Ha fatto terra bruciata”, rivela Armati. Secondo il quale la madre è “una persona segnata dalla vita con la quale purtroppo è sempre più complicato entrare in connessione”, anche per via della bulimia nell’uso del denaro. Per questo il figlio provvede “a dividere le sue risorse e a dilazionarle giorno per giorno per evitare il più possibile che rimanga senza soldi. Se li dovesse gestire in modo autonomo li spenderebbe tutti il primo giorno del mese e poi rimarrebbe senza i 29 giorni successivi”. E ancora: “Vorrebbe solo più soldi. Più cappuccini e sigarette”.

Quanto all’episodio di pochi giorni fa, secondo Armati non si è trattato di un tentativo di furto, perché “non ne sarebbe capace”. Il punto però, secondo lui, è che la Sanjust non avrebbe dovuto essere in giro per Roma, ma nella sua casa a Capalbio che condivide con i suoi fratelli. Con loro però i rapporti sono pessimi, è stata denunciata e diffidata. Il giovane studente universitario poi rivela: “Ho l’impressione che domenica scorsa mia madre sia stata mandata via dall’ospedale perché nel personale medico è prevalso l’istinto di sbarazzarsi di un paziente indesiderato e costoso, anziché ricoverarlo e prendersene cura. Hanno mandato via mia madre, senza alcuna remora. Non escludo che mamma per una sorta di protesta abbia di proposito frugato nella Smart, apposta per essere notata e fermata”.

Ma come può uscire la Sanjust da questa spirale di sofferenza e disturbi che sembrano non trovare una cura definitiva? “L’ideale sarebbe un percorso in una comunità, possibilmente lontano dalla sua odierna realtà. Ma la comunità non ti accoglie se tu non dimostri e convinci seriamente delle tue reali intenzioni di fare un percorso serio insieme ad essa. Questa condizione fondamentale ad oggi purtroppo non è maturata in mia madre. Non credo comunque nella costrizione”, ammette. Nonostante tutto questo carico di dolore, Giancarlo Armati prova a scrivere anche il suo di futuro: “Studio economia, mi mancano pochi esami alla laurea. Sono anche un arbitro di calcio iscritto all’Aia. Il mio futuro professionale? Nel mondo della produzione del vino, magari mettendo su una cantina come quelle toscane”.