“Io e Giorgia non ci sposeremo. Lo faremo quando ci andrà”. Sono passati solo due giorni dall’uscita in edicola dell’ultimo numero del settimanale Chi, eppure le parole di Andrea Giambruno sono invecchiate parecchio in fretta. Soprattutto alla luce del comunicato social con cui la Premier Giorgia Meloni ha annunciato urbi et orbi la fine della sua relazione decennale con il giornalista e conduttore di Diario del giorno, su Rete4. Ad innescare l’ennesima domanda sulle nozze era stato quello che la giornalista di Chi, Giulia Cerasoli, definisce un anello piuttosto vistoso che porta all’anulare. A richiesta diretta – “che cosa significa? Una promessa di matrimonio o cosa?” – Giambruno ha risposto con l’ormai mitologico “mi piace così. Ho il cuore gitano io”. Ma prima ancora, c’è una frase che, riletta oggi, fa riflettere per il tempismo beffardo: “Finché ce lo chiederanno, io e Giorgia non ci sposeremo. Lo faremo quando ci andrà. Oppure ci siamo già sposati e non l’abbiamo detto a nessuno”.
Nell’intervista al settimanale diretto da Massimo Borgnis, Giambruno si era raccontato senza filtri, replicando agli attacchi delle ultime settimane e rimarcando il sodalizio sentimentale con la Meloni. Nulla insomma che facesse presagire la tempesta mediatica che sarebbe scoppiata da lì a una manciata di ore con i primi fuori onda di Striscia la Notizia, con l’“effetto valanga” innescato dal tg satirico di Antonio Ricci, l’assenza dalla conduzione del Diario del giorno (diventato un caso, salvo poi scoprire che Giambruno era impegnato a moderare un convegno), poi i nuovi video di Striscia (quanti altri ne arriveranno, si chiedono in molti) e il clamoroso annuncio a social unificati con cui questa mattina il primo ministro ha annunciato la fine della relazione con il giornalista. “Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto”, ha precisato Giorgia Meloni. Insomma, altro che matrimonio segreto. Ma non sono passate inosservate anche altre due frasi. “Il ciuffo aumenterà con gli ascolti” – in risposta a chi lo critica per il taglio di capelli – e quel “più mi criticano e più resto qui a fare il mio lavoro”. Di certo c’è che per una settimana non andrà in onda e non è detto che Mediaset gli chieda di fare un passo indietro: Dagospia dà per certo il suo “addio” al Biscione, Davide Maggio evoca invece la violazione del codice etico.