Le vendite di automobili elettriche? Ben al di sotto delle aspettative. Lo dicono due giganti dell’automotive del calibro di General Motors e Volkswagen. La multinazionale americana è stata l’ultima in ordine di tempo ad ammettere lo scarso entusiasmo con cui le sue vetture a batteria sono state accolte dal pubblico americano.

Ecco perché GM è pronta a rinviare di un anno l’avvio della produzione delle varianti a batteria dei pick-up Chevrolet Silverado (nella foto) e GMC Sierra. Un rinvio che comporterà lo stop alle attività produttive dello stabilimento di Orion, nel Michigan.

“Stiamo osservando con attenzione la domanda di auto elettriche e riscontrando un trend in fase di stabilizzazione”, spiegano dalla GM: “Tale domanda non sta aumentando così velocemente come era stato originariamente previsto”.

Al di qua dell’Atlantico vive una situazione simile la Volkswagen. Nei primi nove mesi dell’anno, il gruppo tedesco ha consegnato 531.500 auto elettriche a livello globale, contro le 366.600 dello stesso periodo del 2022. Vetture consegnate prevalentemente in Europa (dove sono finite 341 mila unità; e Cina, a quota 117 mila).

Numeri che, però, non rispecchiano gli obiettivi commerciali della VW. “Le consegne globali delle nostre elettriche sono aumentate del 45% nei primi nove mesi dell’anno”, ha dichiarato il responsabile vendite del comitato esecutivo del gruppo, Hildegard Wortmann: “Nonostante la riluttanza dell’Europa ad acquistare veicoli a batteria, abbiamo guadagnato quote e restiamo leader del segmento. Tuttavia, gli ordini sono inferiori ai nostri ambiziosi obiettivi per via di un trend di mercato complessivo al di sotto delle aspettative”. In altri termini la domanda di mercato è lontana da quella attesa dal costruttore.

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