La Germania porta in tribunale quattro scienziati, tre italiani e uno statunitense ma residente in Spagna, per le proteste sul clima a cui hanno partecipato nel 2022. “Passerei dieci anni in prigione, se questo potesse dare ai miei nipoti dieci anni in più di aspettativa di vita”. Replica così a ilFattoQuotidiano.it Leonardo Rebeschini, master in Fisica dell’Universo, coinvolto nella vicenda. Il Tribunale regionale di Monaco di Baviera ha convocato, per il 24 ottobre, lui e altri tre attivisti di Scientist Rebellion, movimento internazionale di scienziati e accademici di oltre 32 Paesi che invitano alla disobbedienza civile nonviolenta di fronte al fallimento delle politiche sulla crisi climatica. Insieme a Lorenzo Masini, master in Biotecnologie Vegetali, Angelo Aiello, laureato in scienze naturali e Nate Rugh, scienziato dell’Ambiente, Rebeschini sarà dunque processato per la protesta nonviolenta contro il fallimento della politica tedesca in materia di crisi climatica.
La protesta contro BlackRock, Bmw e governo tedesco – Nell’ambito della campagna ‘Unite Against Climate Faliur’ che nell’ottobre del 2022 ha visto il coinvolgimento di 87 scienziati provenienti da 13 Paesi, i quattro studiosi, tutti di età compresa tra i 23 e i 36 anni, avevano partecipato, anche in vista della COP27 di Sharm-el-Sheik, a tre azioni dirette e nonviolente a Monaco di Baviera, contro la società di investimenti BlackRock, la casa automobilistica Bmw e il governo tedesco, per la loro responsabilità come principali responsabili della crisi climatica. Tredici, in particolare, gli attivisti che il 29 ottobre erano entrati nel Bmw World di Monaco di Baviera, gettando della vernice su alcuni modelli di lusso esposti, per poi incollare sé stessi e dei manifesti cartacei alla carrozzeria di una vettura. Azioni che rivendicano. “I governi mondiali hanno dimostrato chiaramente che o non credono nella scienza o non sono disposti a proteggere la popolazione dai disastri ecologici. È nostro dovere morale – racconta Rebeschini – fare tutto il necessario per spingere al cambiamento”.
Cosa rischiano i quattro scienziati – Si tratta del primo di diversi procedimenti giudiziari che saranno intentati contro i 16 membri di Scientist Rebellion a un anno dalle proteste degli accademici, che lo scorso anno sono stati tenuti in detenzione preventiva per una settimana nella prigione di Stadelheim, a Monaco. Rischiano una multa fino a 12.800 euro o 160 giorni di carcere per danni alla proprietà e violenza privata. “Vedo il mondo bruciare e allagarsi da un luogo all’altro – commenta Rebeschini – il 2023 sarà registrato come l’anno in cui le cose iniziano a precipitare fuori controllo, non possiamo continuare a negoziare con le leggi della natura. È ora di scegliere da che parte stare: o siamo dalla parte della resistenza, o siamo dalla parte della complicità”.