La coppia di anziani aveva dato in affitto il suo appartamento a un'inquilina che se ne è poi indebitamente appropriata, rivendendolo senza interpellare il legittimo proprietario
Sono costretti ad affittare la propria casa per raccogliere i soldi necessari a pagarsi le cure mediche di cui necessitano ma l’inquilina gliela vende a loro insaputa e si tiene tutti i soldi. E’ questa la drammatica situazione in cui si sono ritrovati marito e moglie, rispettivamente di 87 e 92 anni, che si sono visti vendere il loro unico appartamento senza il loro consenso.
Melquiades Alvarado, protagonista suo malgrado della vicenda, ha deciso di condividere la drammatica notizia sulla piattaforma X per chiedere supporto agli utenti per rientrare in possesso di quanto aveva di più caro: “Abbiamo affittato il nostro unico appartamento per permetterci di comprare le medicine e il nostro inquilino lo ha venduto a un’altra persona senza il nostro permesso, non abbiamo ricevuto alcun pagamento e non abbiamo mai avuto intenzione di vendere casa nostra“, comincia il doloroso sfogo dell’anziano.
Quindi la coppia spiega che aveva dato in affitto il proprio appartamento a un’inquilina che se ne è poi indebitamente appropriato, rivendendolo senza interpellare il legittimo proprietario. L’ultra ottantenne ha acquistato la casa nel 1979, e ci ha vissuto fino a poco tempo fa, momento in cui, per necessità economiche si è trovato costretto ad affittarlo per permettersi i medicinali per sé e la moglie malata: “Soffro di pressione alta da molti anni e attualmente mia moglie soffre di demenza senile; è a letto da un anno e mezzo”, spiega Melquiades.
A prendere la casa in affitto è stata Jemina Campos, una ex consigliera comunale di Baruta, il paesino del Venezuela dove vivono, ben conosciuta dai locali poiché – secondo quanto raccolto dal signor Alvarado – si trova attualmente in carcere per diversi reati, tra cui l’esproprio subito dalla coppia novantenne, che ora non ha più la fonte di reddito necessaria a coprire le spese mediche. Ma non è finita qui. Sì, perché pur avendo dimostrato di essere i legittimi proprietari della casa, non sono riusciti a riottenerla: “Nei nostri ultimi anni di vita siamo rimasti senza casa”, ha chiosato commosso l’uomo.
Nonostante l’uomo abbia con sé prove che confermano il possesso dell’immobile, la situazione è complicata perché la vendita è stata ormai (inspiegabilmente) conclusa. Come è stato possibile, si sono chiesti in molti, che l’abitazione fosse venduta da una persona terza, senza la documentazione necessaria ad attestarne il possesso? Ebbene, la risposta sta – purtroppo – nell’incriminazione del figlio della coppia, Gerardo Alvarado, accusato di essere in combutta con l’inquilina. Secondo i funzionari locali, l’uomo avrebbe “falsificato” un documento con la complicità dell’inquilina dell’immobile, Jemina Campos, “per lasciare il vecchio sulla strada”. Il signor Melquiades però non ci sta, e respinge ogni voce sulla presunta partecipazione del suo erede al complotto: “Io e mia moglie non siamo morti perché mio figlio si prende cura di noi 24 ore su 24. Gli ho chiesto io di affittare il mio appartamento per pagare le nostre medicine”, recita parte del testo.
Daniela Castro Veris, la persona identificata come acquirente dell’appartamento, è consigliera del comune di Baruta, coincidenza che rafforza la teoria sostenuta dall’87enne. Si sospettano irregolarità commesse dalla società immobiliare Inversiones ANJEC 2011, a nome di Jemina Campo. È incluso il rapporto di una denuncia presentata dal signor Melquiades in cui sosteneva che il suo appartamento sarebbe stato subaffittato o venduto in modo fraudolento. Resta la domanda: riusciranno due anziani a rientrare in possesso della loro casa? Noi glielo auguriamo.